Covid, Veneto primo per tamponi. Puglia maglia nera 

Covid, Veneto primo per tamponi. Puglia maglia nera

(Fotogramma)

Pubblicato il: 24/06/2020 11:59

Il Veneto ha effettuato il numero più alto di tamponi per ‘scovare’ Covid-19 in rapporto alla popolazione, circa 50 ogni 100 mila abitanti all’inizio dell’emergenza, fino a punte superiori a 400 agli inizi di giugno. La Puglia è la Regione con il numero minore di tamponi effettuati, meno di 100 ogni 100 mila abitanti. E’ quanto evidenzia il ‘Rapporto Osservasalute’, giunto alla sua XVII edizione, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, che opera nell’ambito di Vihtaly, spin off dell’Università Cattolica, campus di Roma.

Dell’emergenza sanitaria Covid-19 colpiscono anche le differenze regionali del tasso di letalità, che in Lombardia raggiunge il 18%, in Veneto un massimo del 10%. Emilia-Romagna, Marche e Liguria sono le altre Regioni con la letalità più elevata, tra il 14-16%. Non è chiara la spiegazione di questo dato, verosimilmente si è verificata una sottostima del numero di contagiati (il denominatore del rapporto con il quale si misura la letalità). Questa circostanza richiama la scarsa qualità del monitoraggio effettuato da alcune Regioni.

Tagli, riduzioni, regionalizzazioni dei servizi, si riverberano inevitabilmente sulla gestione di emergenze sanitarie come l’epidemia da Covid-19, il cui tratto dominante, in Italia, è stato infatti di disomogeneità nella gestione dei contagiati sul territorio. Tante differenze tra le Regioni: il Veneto ha la quota più bassa di ospedalizzati e quella più alta di soggetti positivi posti in isolamento domiciliare. All’inizio della pandemia questa Regione aveva in isolamento domiciliare circa il 70% dei contagiati, nell’ultimo periodo oltre il 90%.

Atteggiamento diverso della Lombardia e del Piemonte che hanno percentuali di ospedalizzazione tra il 50% e il 60% all’inizio della pandemia, per poi crescere e oscillare tra il 70% e l’80% nella prima metà di marzo, quando nelle altre Regioni diminuisce. Infine, scendono sotto il 20% a partire dalla fine di aprile, primi di maggio.

Toscana e Marche hanno approcci simili: entrambe ospedalizzano oltre il 60% dei contagiati fino ai primi di marzo, scendono sensibilmente a meno del 30% alla fine di marzo e sotto il 20% dalla seconda metà di aprile.