Speranza: “Paese è ripartito, ma il virus circola” 

Speranza: Paese è ripartito, ma il virus circola

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Pubblicato il: 24/06/2020 10:15

“I bilanci vanno fatti alla fine, e purtroppo non siamo alla fine. Il virus circola, ancora le persone perdono la vita, dobbiamo sentirci dentro questa sfida, se pensiamo che la battaglia è vinta rischiamo di commettere errori: il Paese è ripartito, come è giusto che sia, ma servono cautela e prudenza”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, in apertura di un’iniziativa online dedicata alla situazione Coronavirus in Italia. “L’uso delle mascherine, il distanziamento sociale e il lavaggio frequente delle mani – ha detto ancora il ministro – sono le tre regole fondamentali che dovremo continuare a seguire fino a quando non avremo un vaccino, che ci metterà in sicurezza”. Regole, dunque, da rispettare ancora “con grande abnegazione”.

“L’Italia deve guardare con fiducia al futuro – dice il ministro – ma queste regole restano fondamentali. Guai a pensare che la battaglia sia vinta”, ribadisce, invitando a non dimenticare quanto è successo negli scorsi mesi “per non tornare indietro. La vera ripartenza economica è vincere la battaglia sanitaria, le due cose vanno insieme”. E “insistere con i comportamenti corretti è la premessa per ripartire davvero”.

“Il servizio sanitario nazionale e le istituzioni repubblicane hanno retto, ma ora serve una stagione di investimenti“, ha detto ancora Speranza, aggiungendo: “Il Servizio sanitario è stato all’altezza della sfida affrontata – ha spiegato il ministro – ma è chiaro che bisogna di fare più e meglio”. Secondo Speranza, abbiamo imparato molto da questa emergenza ma ci sono molte questioni di fondo da affrontare, dalla digitalizzazione al rafforzamento dei territorio. “Credo si debba aprire una grande stagione di investimenti per rendere più forte il nostro Servizio sanitario nazionale”, sottolinea. Investimenti che vanno di pari passi con la necessità di “riforme”.

Sul Mes, continua il ministro, “la è discussione in corso, sarà il Parlamento ad esprimere l’ultima parola ed è giusto che sia così. Io sono il ministro della Salute e, dunque, quello più convinto che ci sia bisogno di un investimento straordinario sulla sanità, che oggi ci serve più che mai. E mi spenderò, come fatto da quando ho giurato, per avere più risorse. Investire nel Ssn è la direzione giusta e dobbiamo continuare il più possibile”.