Marò, Terzi: “Si è perso tempo ma alla fine giustizia è stata fatta” 

Marò, Terzi: Si è perso tempo ma alla fine giustizia è stata fatta

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Pubblicato il: 02/07/2020 16:56

“Grande soddisfazione. Si è perso tempo, ma alla fine la giustizia ha fatto il suo corso e questo è un fatto estremamente positivo”. Così Giulio Terzi, ex ministro degli Esteri nel governo guidato da Mario Monti, commenta all’Adnkronos il verdetto del Tribunale dell’Aja sul caso dei due marò. Terzi si dimise da titolare della Farnesina proprio in dissenso con la linea adottata allora dall’esecutivo sulla vicenda dei due fucilieri, dicendosi contrario a rimandare in India i due marò.

Grande soddisfazione – afferma Terzi – Finalmente è stata riconosciuta la giurisdizione italiana e, ai sensi del trattato del diritto del mare, è ciò che veniva sostenuto fin dal primo giorno. Si trattava di militari italiani in missione antipirateria e, secondo tutte le norme di diritto e delle convenzioni internazionali, erano soggetti solo alla giurisdizione italiana“. “Il tribunale arbitrale ha finalmente deciso dopo tutta una serie di vicissitudini”, sottolinea Terzi secondo il quale “purtroppo si è tardato molto nell’attivare la procedura, dopo la fine del governo Monti che l’aveva avviata. Si è perso tempo, ma alla fine la giustizia ha fatto il suo corso e questo è un fatto estremamente positivo”.

“Mi congratulo con Latorre e Girone e le loro famiglie, si è risolta finalmente una vicenda dolorosissima”, prosegue l’ex ministro degli Esteri. “Dubbio su correttezza nello stabilire fin d’ora responsabilità Italia a risarcire”. “Mie dimissioni? Feci ciò che qualsiasi cittadino italiano avrebbe dovuto fare. “Riguardo alla pronuncia del Tribunale dell’Aja, Terzi solleva “dubbi sul fatto che il giudizio arbitrale si conclude invitando a concordare le modalità di risarcimento sull’incidente. Un dubbio – osserva – sulla correttezza logica nella decisione arbitrale di stabilire fin da ora la responsabilità a risarcire da parte dell’Italia visto che è ancora da stabilire se i marò abbiano sparato o se l’incidente sia avvenuto in tutt’altra zona e con tutt’altra nave” come da alcune ricostruzioni era emerso.

Ricordando l’esplosione del caso e la sua esperienza da ministro Terzi sottolinea: “E’ stata una stagione di grande attività e politica estera quella del governo Monti. Una stagione intensa di cui sono stato onorato di essere parte” e il caso dei marò “è stato un problema che ci ha molto rattristato, un episodio che ha creato grandi preoccupazioni per come i nostri militari erano stati trattati e come venivano considerati, unilateralmente, sotto giurisdizione straniera”.

Nessun rimpianto rispetto alla decisione, allora, di dimettersi da ministro degli Esteri: un gesto, sottolinea, che avrebbe fatto “qualsiasi persona di buon senso nella mia posizione di ministro degli Esteri, che ha riferimenti precisi e ha conoscenza di ciò che le Forze Armate fanno e hanno fatto. Nessuno si sarebbe comportato diversamente, non ho fatto nulla di straordinario, ho fatto quello che un cittadino italiano avrebbe dovuto fare in quella circostanza”.