Sindacati Penitenziaria in piazza a Roma: “Non per soldi ma per tutele sul lavoro” 

E’ in corso davanti a Palazzo Montecitorio la protesta dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria per chiedere al Parlamento misure urgenti a favore del lavoro svolto dagli agenti penitenziari all’interno delle carceri, soprattutto in questa fase di conversione in legge del decreto Rilancio.

“Bonafede dove sei?” chiede Umberto Di Stefano, segretario del Lazio dell’Uspp. “E’ l’unico responsabile del disastro e della situazione drammatica in cui versa il corpo della Polizia Penitenziaria – ha spiegato Di Stefano nel corso del sit in – costretto perfino a subire attacchi strumentali nei confronti del proprio operato”.

“Durante l’emergenza sanitaria gli agenti di polizia penitenziaria hanno vissuto momenti difficili durante lo svolgimento del proprio lavoro: in alcune carceri sono scoppiate delle rivolte e la situazione è stata difficilissima da gestire. Gli agenti subiscono aggressioni quotidianamente e questa situazione è diventata ormai intollerabile – ha aggiunto”.

“Noi, diversamente da altre categorie professionali, non abbiamo potuto fare smart working: abbiamo dovuto lavorare ogni giorno nel pieno dell’emergenza sanitaria, mettendo a rischio la nostra incolumità personale. Ecco perché siamo qui oggi: per chiedere alla politica di permetterci di uscire dallo stato di incertezza in cui ci troviamo. Ci sentiamo completamente abbandonati dallo Stato e dalle Istituzioni”.

Secondo Di Stefano e tutti gli altri segretari regionali e provinciali presenti, infatti, “è necessario avere una nostra direzione generale, perché abbiamo dei dirigenti bravi ed esperti ed è necessaria anche una riforma. Oggi non siamo qui per chiedere più soldi, più contratti di lavoro o benefit: oggi siamo qui per chiedere al parlamento di non mettere la testa sotto la sabbia, ma di darci delle garanzie e di elaborare nuove misure per mettere in sicurezza tutte le donne e gli uomini in divisa che lavorano ogni giorno per tutelare la sicurezza dei cittadini”.