Omicidio Cerciello, Elder in carcere: “Dopo l’arresto mi hanno menato di brutto”  

Omicidio Cerciello, Elder in carcere: Abbiamo visto due poliziotti avvicinarsi da dietro

(Fotogramma)

Pubblicato il: 08/07/2020 18:58

Vediamo due poliziotti che si avvicinano di nascosto da dietro e il tizio grosso mi placca, quello più piccolo raggiunge il mio amico”. E’ quanto dice Finnegan Elder Lee in un dialogo intercettato il 2 agosto scorso nel carcere di Regina Coeli mentre parla con uno dei suoi difensori e il padre a pochi giorni dall’arresto. I dialoghi di Elder, a processo con Gabriel Natale Hjort per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ucciso con undici coltellate lo scorso 26 luglio, tradotti in italiano sono stati oggetto di una perizia disposta dalla Corte d’Assise.

“Noi eravamo rivolti verso l’altra direzione e loro stavano, avvicinandosi di soppiatto per arrivare dietro di noi e poi mi sono girato e l’ho visto tipo a un metro da me e poi mi ha placcato”, dice il californiano. “Siamo andati giù e lui mi è salito sopra e mi ha dato qualche pugno e poi ha iniziato a strangolarmi ed ecco perché ho tirato fuori il mio coltello. L’ho accoltellato tipo, due volte nella pancia e quello – dice ancora l’americano – non ha aiutato molto perché sembrava solo restare qui e quindi ho semplicemente continuato a pugnalare e poi una volta che ha smesso una volta che mi ha lasciato il collo me lo sono buttato via di dosso e son scappato”.

A un certo punto del dialogo con il suo difensore, l’avvocato dice “(quasi del tutto inudibile): hai mai – tu e Gabe mai – durante la lotta avete mai visto”. Ed Elder replica: “No. Non hanno mostrato nulla, non hanno detto nulla – non hanno mostrato nulla”.

Non voglio imparare l’italiano, sono così stanco di sentire l’italiano, lo odio, se mai tornerò negli Stati Uniti, e la gente mi fa ‘ooh la cultura italiana, la lingua italiana, che bellezza’ io dirò [quella merda?] è disgustoso fa schifo non voglio mai più sentire l’italiano, mai più. Ok [inudibile] È tutto quello che sento, tutto il giorno. Cazzate”.