Covid, insulti all’infermiere di Cremona dopo lo sfogo social 

Covid, insulti all'infermiere di Cremona dopo lo sfogo social

Fotogramma

Pubblicato il: 12/07/2020 11:57

Aveva scritto un post per ricordare che “il coronavirus non si è dimenticato di fare il suo lavoro”. E lo aveva fatto perché “in reparto abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid” anche se “la cosa è limitata, non come a febbraio o marzo o l’inizio di aprile”. Ora, però, l’infermiere dell’ospedale di Cremona il cui sfogo con selfie in mascherina su Facebook era diventato virale è finito nel mirino degli utenti che lo hanno accusato di aver “mentito”, di essere “un bugiardo” e “una m….”, e di aver contribuito a “diffondere il terrore”. Il motivo di tanto astio? La precisazione arrivata in seguito alla viralità del post prima dall’Asst e quindi all’Adnkronos Salute dal direttore sanitario della struttura, Rosario Canino: “La premessa d’obbligo è che siamo lontani anni luce dalla crisi di marzo-aprile. Possiamo definirla una situazione abbastanza tranquilla, attenzionata ma tranquilla. Da venerdì scorso – aveva spiegato ieri – abbiamo avuto dei ricoveri, in tutto parliamo di 10 pazienti, 8 in Malattie infettive e due in Pneumologia. Di questi ultimi solo uno è in ventilazione non invasiva col casco. Le condizioni di tutti sono stabili e non c’è preoccupazione né si deve fare allarmismo”.

Precisazioni che gli utenti non hanno preso bene, accusando Luca Alini – questo il nome dell’infermiere – di aver “generato terrore” fra i cittadini, provati da mesi di pandemia. E così è partito l’assalto al profilo Facebook di Alini, che ha nascosto il post diventato virale e lasciato visibile e commentabile scritti meno recenti insieme a un nuovo post pubblicato dopo “il bailamme”. Insieme a qualche attestato di stima, è lì che si concentrano la maggior parte degli insulti: “Fai schifo”, “buongiorno con un bel vaffa”, “patetico”, “sei da denuncia”, “ti devono licenziare”, “terrorista”, “datti fuoco”, “uomo di m….”, sono solo alcuni dei commenti ai quali, almeno finora, l’infermiere ha deciso di non replicare.