Moda: l’ultimo assolo di Prada, in 5 film le nuove collezioni 

L'ultimo assolo di Prada, in 5 film le nuove collezioni

Pubblicato il: 14/07/2020 16:35

Cinque pellicole, cinque punti di vista, cinque voci d’autore. Prada alza il sipario sulle nuove collezioni uomo e donna, svelate in occasione della Milano Digital Fashion Week tramite cinque fashion movies diretti da cinque image maker e artisti differenti: Terence Nance, Joanna Piotrowska, Martine Syms, Juergen Teller e Willy Vanderperre, chiamati a catturare ogni aspetto della collezione Prada.

Per Miuccia Prada si tratta dell’ultima collezione disegnata in ‘solitaria’, prima dell’arrivo di Raf Simons che a partire da settembre disegnerà in tandem con la stilista le nuove collezioni. “Prada evolve e cambia ogni stagione – spiega Willy Vanderperre -. Questa stagione, mentre scattavo e filmavo, la collezione mi è sembrata onesta, spogliata dalle idee della moda, che a sua volta trasforma quell’idea di nuovo in moda. Ci è sembrata anche introspettiva e leggermente schizofrenica. Uno sguardo al passato con un occhio rivolto al futuro. Spero che il pubblico percepisca il film come una presentazione pura e onesta della collezione”.

L’attenzione viene richiamata sugli indumenti – abiti semplici con un uso e un valore, una longevità e un posto nella vita delle persone. Quando i tempi diventano più complessi, gli abiti diventano semplici, non ostentati, “macchine” per vivere e strumenti per l’azione e l’attività. La collezione si concentra sulla quintessenza di Prada, sul significato. Come indossare gli abiti, dove e perché. Spesso i loro significati sono composti e molteplici: i capi, parlando contemporaneamente di abbigliamento sportivo e formalità, di classicismo e futurismo, sono paradossi, collocati in mondi diversi, così come il loro debutto qui non è solo rappresentato dall’occhio di Prada, ma da una panoplia di creativi.

La silhouette per l’uomo è definita e stretta con manifatture tecnologicamente innovative in nylon Prada e materiali elasticizzati giustapposti al tradizionale abito; per la donna, i tessuti assumono volumi e trattamenti couture. Al contrario, indumenti industrial vengono lavorati con manifatture classiche, pellami, cotoni, taffettà e influenze vere e proprie dell’abbigliamento sportivo, tecnicamente innovativo, tratto da Linea Rossa dove la funzione detta la forma.

Seguendo questa logica anche la lingerie viene semplificata e snellita all’essenziale in un contesto di vulnerabilità, fragilità e umanità. Capi evocativi di questo abbigliamento sia nel guardaroba maschile che in quello femminile – morbida maglia, colori fragili, tessuti leggeri – sono indossati come abiti di tutti i giorni. Un cappotto viene stretto sulla pelle nuda. Dalla purezza emerge inoltre un radicalismo, una semplicità complessa che rappresenta tuttavia un antidoto, in termini di precisione e immediatezza, all’inutile complicazione.

Si celebra la contraddizione: attraverso la gioia rigorosa è possibile trovare forza nell’apparente fragilità. Un senso di leggerezza non solo fisica ma anche dell’emozione – il dinamismo dell’abbigliamento sportivo si traduce attraverso una sensazione di piacere, energia, divertimento. Un motivo per fare moda. “È stato un onore essere invitati a fotografare e filmare l’ultima collezione di Miuccia – spiega Juergen Teller -. Ai miei occhi, uomini e donne erano belli, eleganti e moderni. Mi è piaciuto interpretare la visione di Miuccia e cercare di darle un senso che fosse il più onesto e diretto possibile.”