La “sposa dell’Isis” potrà tornare in Gran Bretagna 

La sposa dell'Isis potrà tornare in Gran Bretagna

Immagine di repertorio (Afp)

Pubblicato il: 16/07/2020 13:14

La ventenne Shamima Begum, che aveva lasciato Londra quando era una studentessa di 15 anni per unirsi allo Stato Islamico (Isis), sarà autorizzata a tornare in Gran Bretagna per poter contestare di persona la decisione del ministero degli Interni di revocare la sua cittadinanza britannica. Lo ha deciso la Corte d’appello, accogliendo il ricorso della famiglia e annullando parzialmente una precedente sentenza della Commissione speciale per i ricorsi sull’immigrazione (Siac) che stabiliva che Begum non fosse stata resa illegalmente apolide mentre era in Siria perché aveva diritto alla cittadinanza del Bangladesh.

”Nonostante le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale riguardo a Begum, ho raggiunto la ferma conclusione che dato che l’unico modo in cui può avere un ricorso equo ed efficace è quello di poter venire nel Regno Unito per perseguire il suo appello, la correttezza e la giustizia devono, in casi come questo, superare le preoccupazioni di sicurezza nazionale”, ha dichiarato il giudice Julian Martin Flaux. Fonti della sicurezza britannica ritengono che la donna rappresenti una minaccia in quanto ha fatto parte della polizia morale dell’Isis, al-Hisba, all’interno della quale era nota per il suo rigore. Il governo britannico ha annunciato che si appellerà contro la sentenza e ne chiederà la sospensione. ”Si tratta di una decisione molto deludente da parte della Corte. Chiederemo ora il permesso di presentare ricorso contro questa sentenza e di mantenerne gli effetti in attesa di qualsiasi ulteriore ricorso”, ha detto un portavoce del ministero degli Interni britannico citato dal Guardian.

Begum ha lasciato Londra con due amici adolescenti e coetanei nel 2015 per unirsi all’Isis. Quattro anni dopo è stata ritrovata in un campo profughi siriano incinta di nove mesi. L’allora segretario agli Interni Sajid Javid gli revocò la cittadinanza sostenendo che aveva il diritto di diventare una cittadina del Bangladesh, il paese di nascita dei suoi genitori. Begum non aveva mai visitato il Bangladesh. Ne è seguita una battaglia legale di alto livello nella quale gli avvocati di Begum hanno anche sostenuto che l’imputata non potesse difendersi adeguatamente perché si trovava in un campo nel nordest della Siria, incapace di contattare i propri avvocati. Il figlio di Begum, Jarrah, è morto poco dopo la revoca della cittadinanza della madre. La donna ha dichiarato di aver avuto altri due figli mentre viveva sotto l’Isis, ma che entrambi sono morti.