Repubblica e lo sfogo di Luciano Benetton: “Volevano l’esproprio” 

Repubblica e lo sfogo di Luciano Benetton: Volevano l'esproprio

Fotogramma /Ipa

Pubblicato il: 16/07/2020 13:44

“Non mi sorprendono gli interessati attacchi politici di persone senza qualità. Mi indigna la sistematica opera di demonizzazione nel nome della nostra famiglia, promossa dai vertici dello Stato. Mai mi sarei aspettato certi termini e certi toni pubblici del Premier Conte e da alcuni suoi ministri”. Sono le parole, riportate oggi da La Repubblica, con le quali Luciano Benetton si è sfogato con i familiari e i collaboratori più stretti , dopo la lunga notte del consiglio dei ministri. che ha portato all’accordo “vissuto come il tentativo di un esproprio fin dal primo istante”. “Prostrato da una grandissima sofferenza ma ancora deciso a combattere”, si dice Benetton che, più ancora del dossier Aspi Atlantia, si dice preoccupato dalle “conseguenze umane, occupazionali e finanziarie di un accanimento istituzionale che i protagonisti della vita pubblica dovrebbero al contrari moderare”.

E poi, sbotta ancora, “ci stanno trattando peggio di una cameriera. Chi caccia una domestica da casa è obbligato a darle 15 giorni di preavviso. A noi che per mezzo secolo abbiamo contribuito al boom economico dell’Italia, intimano di cedere i nostri beni entro una settimana. Non possiamo di essere trattati come ladri, dopo aver distribuito tanta ricchezza e tanta cultura, non solo economica”.