A capo ultras Lucci confiscati beni per 1,2 milioni 

A capo ultras Lucci confiscati beni per 1,2 milioni

Foto Fotogramma

Pubblicato il: 21/07/2020 13:24

Ammontano a 1,2 milioni di euro i beni confiscati dalla polizia a Luca Lucci, capo ultras del Milan e leader del gruppo Curva Sud, già con precedenti penali per stupefacenti e reati contro la persona. Questa mattina la polizia ha eseguito i provvedimenti di confisca dei beni e sorveglianza speciale nei confronti di Lucci, dopo il sequestro dei beni avvenuto il 24 giugno 2019.

I beni sequestrati su proposta del questore di Milano, con il provvedimento eseguito oggi vengono confiscati e, salvo impugnazione, verranno definitivamente acquisiti al patrimonio dello Stato. Si tratta della prima applicazione in Lombardia della confisca antimafia nei confronti di un’esponente ultras legato al mondo del calcio, con legami con la criminalità organizzata, si spiega dalla Questura di Milano.

Fra i beni confiscati ci sono una villetta di due piani a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, un’automobile Audi Q5, dieci orologi Rolex, i saldi di tre conti correnti bancari e il ‘Clan 1899’ a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, luogo storico di raduno degli ultras del Milan, già oggetto di indagini in passato per reati sugli stupefacenti.

Lucci, si spiega dalla Questura, nel corso degli anni “ha preso parte a episodi violenti legati al mondo delle tifoserie, stringendo legami con soggetti coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti gestito dalla criminalità organizzata”. Nel 2006, appena maggiorenne, risultò implicato nell’omicidio di un avvocato ed emerse come elemento della filiera del traffico di stupefacenti legata al mondo degli ultras. Negli anni successivi diverse indagini hanno ricostruito i legami personali di Lucci con pregiudicati di spicco, mentre nel 2018 è stato arrestato, perché responsabile della compravendita di ingenti quantitativi di droga.

L’ultrà rossonero non potrà dimorare nei comuni di Milano e Sesto San Giovanni per i prossimi tre anni, secondo quanto stabilito dal Tribunale di Milano accogliendo le misure proposte dal questore. La sorveglianza speciale prevede per Lucci l’obbligo per tre anni di non rincasare la sera prima delle ore 22 e di non uscire la mattina prima delle 7, con il divieto di accedere e dimorare nei comuni di Milano e Sesto San Giovanni, e con l’obbligo di mantenersi ad almeno tre chilometri di distanza dagli stadi dove si svolgono manifestazioni calcistiche.