Sale la tensione a Portland, il sindaco raggiunto dai lacrimogeni   

Sale la tensione a Portland, il sindaco raggiunto dai lacrimogeni

(Afp)

Pubblicato il: 23/07/2020 14:29

Continua a salire la tensione a Portland, dove la notte scorsa gli agenti federali, che le autorità dem chiamano “le truppe di Trump”, hanno lanciato lacrimogeni contro i manifestanti di fronte alla sede del tribunale federale nonostante tra loro vi fosse il sindaco della città, Ted Wheeler.

Il democratico si era recato tra i manifestanti, che da giorni ogni notte si scontrano contro gli agenti federali inviati, senza coordinarsi con le autorità locali, dall’amministrazione Trump con il pretesto di difendere gli edifici federali, per ribadire la sua opposizione a quella che ha definito “l’occupazione di Trump”. “Voglio ringraziarvi per essere venuti in migliaia ad opporvi all’occupazione da parte dell’amministrazione Trump di questa città”, ha detto Wheeler. “La ragione per cui questo è importante è che non sta succedendo solo a Portlanda, noi siamo in prima linea”, ha continuato riferendosi all’intenzione di Trump di mandare truppe federali in altre città a guida democratica, come Chicago.

In realtà, all’inizio il sindaco non è stato accolto positivamente, raccogliendo diversi fischi dai manifestanti che gli rinfacciano di non aver fermato la polizia locale quando in altre occasioni, durante la protesta del Black Lives Matter, hanno usato i lacrimogeni. Ma di fronte alla carica degli agenti federali, il sindaco è rimasto nella sua posizione, accettando gli occhialetti e l’acqua che gli hanno offerto i dimostranti. Non è chiaro se gli agenti federali sapessero che il sindaco di Portland era tra i manifestanti al momento della carica.

Intanto la sindaca di Chicago, Lori Lightfood, ha replicato al presidente che ieri ha annunciato che intende mandare, sul modello di quanto sta facendo a Portland, centinai di agenti federali per “fermare il bagno di sangue” nella città dell’Illinois, dove si registrano quotidianamente sparatorie e vittime. “Non verrà permesso alle truppe di Trump di terrorizzare i nostri cittadini”, ha detto.

Non abbiamo bisogno “della polizia segreta di Trump”, le hanno fatto eco le autorità di Albuquerque, in New Mexico, l’altra città a guida democratica dove Trump ha annunciato ieri l’invio di forze di sicurezza federali.