Turisti a Lampedusa: “Partiti dubbiosi, ma qui nessuna invasione” 

Turisti a Lampedusa: Partiti dubbiosi, ma qui nessuna invasione

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Pubblicato il: 24/07/2020 14:01

“Siamo partiti un po’ dubbiosi, il timore era di trovare un’isola quasi invasa, invece, non ci siamo accorti proprio di nulla. Gli sbarchi? Abbiamo continuato a leggere i numeri dai giornali”. Seduta al tavolino di un locale nella centralissima via Roma a Lampedusa la comitiva di turisti milanesi si gode “l’ottimo pescato”. “Avrò preso almeno due chili in questa settimana – scherza Simona -. Ma alla dieta ci pensiamo lunedì”. Da una settimana sono arrivati sulla più grande delle Pelagie e ormai la vacanza è agli sgoccioli, ma i vacanzieri del nord di migranti in questi giorni non hanno visto “neppure l’ombra”. Elisa è stata un’elettrice di Matteo Salvini, ma ieri il leader della Lega non lo ha visto.

“So che ha fatto una passeggiata qui – dice all’Adnkronos -, ma noi eravamo in barca”. Quello che dice, però, lo condivide. “Sbaglia i toni – sottolinea -, troppo duri e alla fine finisce per scatenare le polemiche, ma aiutarli a casa loro è la soluzione giusta. L’unica possibile perché così il sistema non può reggere a lungo. I soldi che si spendono qui si potrebbero investire nel loro Paese”. “Certo non fanno un viaggio di piacere – incalza Roberta, architetto, 36 anni -, se sono disposti a rischiare la vita su quei barconi significa che stanno proprio male”. Gianni e la sua compagna, invece, a Lampedusa sono tornati quest’anno per la seconda volta. Da Varese alla Sicilia per “godere di questo splendido mare”.

“I migranti? Fisicamente non li ho visti, non girano certo per le vie del paese”, sorride Gianni. Insomma per lui quello dell’immigrazione qui è “un problema potenziale” perché oggi “la situazione è ben diversa rispetto a tanti anni fa quando, mi dicono, i migranti occupavano fisicamente le strade dell’Isola. Enfatizzare questa situazione, parlare di un’invasione che nei fatti non c’è rischia di essere un boomerang per quest’isola e di danneggiare il turismo“.

“Il fenomeno migratorio va certamente regolamentato, ma bisogna sempre ricordare che si tratta di esseri umani e non di numeri”, spiega, aggiungendo subito dopo “e lo dico non avendo posizioni radicali pro migranti. Ma la soluzione al fenomeno non passa certo dagli spot di Salvini, che qui ieri è venuto a fare la sua solita propaganda politica, sfruttando il malcontento e la paura degli isolani”.