Cig, “un quarto ore ad aziende che non hanno subito calo fatturato” 

Cig, un quarto ore ad aziende che non hanno subito calo fatturato

Immagine di repertorio (Fotogramma)

Pubblicato il: 28/07/2020 11:20

“Dall’incrocio dei dati del monitoraggio dell’Inps con quelli della fatturazione elettronica dell’Agenzia delle entrate nel primo semestre del 2020 rispetto al primo semestre del 2019 emerge che se circa un terzo delle ore di Cig, Cig in deroga e Fondi della bilateralità è stato utilizzato da imprese con perdite di fatturato superiori al 40 per cento, oltre un quarto delle ore è stato tirato da imprese che non hanno subito alcuna riduzione“. Lo dice il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio Giuseppe Pisauro, nel corso di un’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, riuniti in seduta congiunta per l’esame del Programma nazionale di riforma.

“Le ore di integrazioni salariali autorizzate mensili sono cresciute drasticamente ad aprile e maggio per poi dimezzarsi a giugno – afferma ancora Pisauro – nel trimestre marzo-maggio le integrazioni sono state utilizzare per poco più di 1,1 miliardi di ore, con un picco ad aprile per oltre 590 milioni di ore e un forte rallentamento nei mesi successivi”.

“Restringendo il campo di osservazione ai mesi aprile-maggio- aggiunge-, emerge una percentuale di tiraggio che tuttavia risulterà a posteriori sovrastimata, dal momento che al denominatore potrebbero mancare ore di competenza di aprile e di maggio autorizzate a marzo, pari a circa il 63 per cento, le ore di integrazione utilizzate sono state poco più di 943 milioni, a fronte di un autorizzato di competenza di circa 1,5 miliardi; i lavoratori che alla data del 9 luglio hanno percepito almeno una integrazione salariale Covid-19, inclusi quelli che le avrebbero potuto riceverle anche in assenza della normativa introdotta dai decreti anti crisi, sono pari a circa 5,5 milioni, una platea significativamente inferiore a quella individuabile in base alle ipotesi delle Relazioni tecniche che era di oltre 8 milioni e che per giunta mostra una evidente riduzione tra aprile e maggio, da 5,2 a 3,5 milioni”.

Per Pisauro “questi elementi informativi, sebbene parziali, suggeriscono che il ricorso alle integrazioni Covid-19 potrebbe risultare in qualche misura inferiore alle attese in termini di beneficiari, di durata e di tiraggio generando pertanto risparmi di spesa rispetto a quanto stimato ufficialmente”.