Caso Open Arms al Senato. Salvini: “Non mi intimoriscono” 

Caso Open Arms al Senato. Salvini: Non mi intimoriscono

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Pubblicato il: 30/07/2020 09:50

“Sono sereno, i senatori votino come credono”. Così Matteo Salvini, prima del’ingresso in Senato e rispondendo ai giornalisti che gli chiedono del voto di oggi a Palazzo Madama, con la richiesta di processo dei giudici per il caso Open Arms. “Il mio problema – commenta – sarà spiegare stasera ai miei figli che il papà non è un delinquente, un assassino”. “Ho fatto il mio dovere, questo è agli atti”, ha aggiunto Salvini, che ha continuato: “Chiedete a Pd e M5S se ritengono normale attaccare gli avversari per via giudiziaria e non per via politica”. Il leghista ricorda poi “come io, i miei avversari politici, Monti, Fornero e gli altri li ho combattuti politicamente”.

“Sono tranquillo, perché ho difeso i confini e l’onore del mio Paese. E’ assurdo andare a processo ma se devo andare andrò. Rischio 15 anni di carcere per aver difeso il mio Paese? Ne sono orgoglioso. Ma è ridicolo.. su Open Arms prendemmo una decisione collegiale con i ministri dei Trasporti e della Difesa”, ha poi ribadito durante la discussione in Senato.

Se vogliono intimorire la Lega con un processo politico alla Palamara – ha detto ancora – non ci riusciranno. Sequestro di persona? Ridicolo. Questo processo è ridicolo e in questo Paese è urgente più che mai una riforma della giustizia e la separazione delle carriere tra giudici e pm. Ho persino letto di intercettazioni di magistrati che avrebbero detto ‘Salvini fa bene ma dobbiamo fermarlo lo stesso'”.

SENATO – Al via intanto in Aula la discussione per votare sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega presentata dal Tribunale dei ministri di Palermo che lo accusa di sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco dei migranti a bordo della nave della Ong. Ad aprire la seduta la relazione di Maurizio Gasparri. Come ha ricordato Gasparri, la Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini.

Pallottoliere alla mano, occorrono 160 voti: sulla carta voti di cui non dispone il leader della Lega, che potrà contare sui suoi 63 senatori, su quelli di Fdi (17) e su quelli di Fi (56): in totale 136 no al processo. Per il sì al processo, invece il Pd (35) e il movimento Cinque Stelle (95) e Leu (5). In totale, di partenza, 135 voti. A cui però si dovrebbero aggiungere i 18 dei renziani che in Giunta, lo scorso 26 giugno, non hanno partecipato al voto, riservandosi una ulteriore valutazione in vista del voto in Aula. E’ stato lo stesso Renzi ieri sera a ribadire la posizione di Italia Viva: “Su Salvini noi leggiamo le carte e poi decidiamo”.

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LA RELAZIONE – Matteo Salvini, “nella vicenda Open Arms agì di concerto con i ministri della Difesa e dei Trasporti, con un atto di governo collegiale”, ha detto Gasparri illustrando la relazione approvata dalla Giunta per le immunità del Senato, che contiene la proposta di non autorizzare il processo. Gasparri ha poi sottolineato la costante corrispondenza che ci fu in quei giorni tra Salvini e il premier Giuseppe Conte. Il leader della Lega, ha continuato Gasparri, ha agito “nell’interesse pubblico e ricordo che l’interesse di governo era di contrasto ai flussi migratori. E anche rispetto ai temi di sicurezza, perché in quei giorni il comitato per l’ordine e la sicurezza evidenziava un pericolo di infiltrazioni terroristiche tra i clandestini, e sappiamo che quella situazione di caos poteva favorire. Il ministro di governo ha agito nel perseguimento di quell’interesse pubblico preminente e in linea con l’azione di governo”.

“Sul piano politico poi uno può esprimere tutte le sue idee – ha aggiunto Gasparri – ma sul piano dell’azione di governo meditate”. Per Gasparri, “gli elementi a mio avviso sono molto chiari. Invito i colleghi a accogliere questa proposta che nega l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini”.

RENZI VOTA PER AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE – “Noi che abbiamo votato a favore dell’autorizzazione a Salvini, e ci accingiamo a votare a favore, non abbiamo cambiato idea”, ha detto Matteo Renzi parlando al Senato. “Noi abbiamo sempre pensato che quella gestione della politica migratoria non fosse giusta, che fosse un errore, ma questo Salvini lo sa e non ho bisogno di dirlo neppure ai 5 stelle. In questa vicenda – ha continuato il leader Iv – torna il rapporto politica magistratura: secondo me l’interesse pubblico preminente non c’è in questa vicenda, ritengo quella scelta di Salvini un modo per strumentalizzare il consenso, aumentare i follower sui social. Noi che abbiamo votato a favore del processo e che ci accingiamo a votare nuovamente a favore. L’interesse è politico e non è pubblico. Quel populismo per cui venivano bloccati i barconi vi si ritorce contro”.