Report Covid: “Virus circola ancora, nuovi focolai”  

Report Covid: Virus circola ancora, nuovi focolai

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Pubblicato il: 31/07/2020 18:18

Complessivamente “il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione“. E’ quanto emerge dal monitoraggio Covid realizzato da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità e relativo al periodo 20-26 luglio.

L’incidenza cumulativa “negli ultimi 14 gg (periodo 13/7-26/7) è stata di 5,1 per 100 000 abitanti, in aumento rispetto al periodo 29/6-12/7. A livello nazionale, si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente”. Il dato del valore di rt indica che “nel nostro Paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane”.

Inoltre l’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è ormai intorno ai 40 anni. Questo “è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane, un aumento tra i casi importati e in parte all’identificazione di casi asintomatici tramite screening in fasce di età più basse. Questo comporta un rischio più basso nel breve periodo di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari”, si legge nel report.

VIRUS CIRCOLA ANCORA – “Seppur in diminuzione, in alcune realtà regionali continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati – emerge dal monitoraggio – Questo deve invitare alla cautela, in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante”.

Quindici Regioni e province autonome hanno avuto “un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente, che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati. Va tuttavia precisato che in alcune di queste Regioni, seppure in aumento, il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è molto basso (inferiore a 10 casi diagnosticati a settimana o con un’incidenza settimanale inferiore a 1/100.000). In nessuna di queste Regioni o province autonome sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari, e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati”, rileva il report.

TREND NUOVI CASI IN AUMENTO MA RIDOTTA OSPEDALIZZAZIONE – Trend di nuovi casi in salita ma ospedalizzazione ridotta. E’ questa la situazione con Covid-19 in Italia in questi giorni. “Il numero di nuovi casi di infezione, sebbene rimanga nel complesso contenuto, mostra una tendenza all’aumento – secondo quanto emerge dal monitoraggio – Questo avviene grazie alle attività di testing-tracking-tracing che permettono di interrompere potenziali catene di trasmissione sul nascere”.

Effetto: “La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento”, che permette “una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione. Non sorprende pertanto – segnalano gli autori del report – osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia Covid-19, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus Sars-CoV-2 sviluppano quadri clinici più gravi”.

Questo risultato viene definito nel report come “atteso in base alla strategia adottata nella fase di transizione”. Permette “di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali”. Dunque la situazione, relativa prevalentemente a infezioni avvenute all’inizio di luglio 2020, “è complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni”.

RT – In Italia a livello nazionale “si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto superiore di sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente”, con un indice contagiosità “Rt nazionale pari a 0,98, sebbene sia maggiore ad 1 nel suo intervallo di confidenza maggiore” si legge nel monitoraggio. “Questo – spiegano gli autori del report – indica che la trasmissione nel nostro Paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane”.

Stringendo l’obiettivo, “si osservano negli ultimi 14 giorni stime Rt superiori a 1 in 8 Regioni dove si sono verificati recenti focolai”. Queste stime “tendono a fluttuare in alcune Regioni in relazione” appunto “alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. Persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali”.

NUOVI FOCOLAI – Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente “736 focolai attivi di cui 123 nuovi. Questo comporta un forte impegno dei servizi territoriali nelle attività di testing-tracking-tracing” emerge dal monitoraggio.

In quasi tutte le Regioni e province autonome sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente. Un fenomeno “in gran parte dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Oltre ai focolai attribuibili alla reimportazione dell’infezione, vengono segnalate sul territorio nazionale alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine. Questo evidenzia come ancora l’epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa”, sottolineano gli esperti. “Si segnala in alcune Regioni e province autonome la presenza di nuovi casi di infezione importati da altra Regione o da Stato Estero. Si conferma perciò una situazione epidemiologica estremamente fluida”.

RISPETTARE MISURE ANTI-COVID E QUARANTENA – Occorre, è il monito, “rispettare i provvedimenti quarantenari, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale”.

“È necessario – continuano gli esperti – mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.

Non solo: “E’ essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di testing-tracking-tracing, in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia. Per questo – riferisce il monitoraggio – rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione, quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”.

REZZA: “EPIDEMIA GALOPPA IN VARI PAESI” – “Il numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese è in lieve aumento anche se resta comunque contenuto, con” un indice di contagiosità “R0 di poco al di sotto dell’unità. In molte Regioni abbiamo diversi focolai soprattutto a partenza da casi importati. Ciò è abbastanza atteso dal momento che l’epidemia sta galoppando in diversi Paesi del mondo e siamo circondati da Paesi in cui il numero di casi in questo momento sta aumentando” dice Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.

“Per fortuna – spiega commentando i dati del report – al momento il nostro sistema sembra reggere bene, e i focolai vengono immediatamente identificati e contenuti”. Tutto ciò, avverte l’esperto, “comporta comunque la necessità di continuare a tenere dei comportamenti prudenti in modo tale da mantenere il distanziamento fisico, utilizzare le mascherine in luoghi pubblici soprattuto al chiuso, e lavarsi frequentemente le mani”.