Treni, distanziamento: ecco le novità 

Treni, distanziamento: ecco le novità

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Pubblicato il: 01/08/2020 20:37

Fine del distanziamento interpersonale obbligatorio di un metro sulle carrozze ferroviarie, ma solo per poche ore, perché subito dopo l’allentamento è arrivata un’improvvisa stretta. Ecco cosa è successo in questa giornata: da oggi, i treni a lunga percorrenza avevano ripreso a viaggiare al 100% dei posti occupati, come aveva deciso il ministero dei Trasporti, ma ora è intervenuto il ministro della Salute, Roberto Speranza, con un’ordinanza emessa appositamente per ripristinare l’obbligo che era stato appena eliminato.

Una frenata, sottolinea laleggepertutti.it, che Speranza ha ritenuto indispensabile: “Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato un’ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi, aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro, sia l’obbligo delle mascherine”.

Lo stop del distanziamento sui treni aveva suscitato la preoccupazione degli esperti del Comitato tecnico scientifico, che non erano stati consultati, ed anche di virologi ed epidemiologi. “Stupisce, anzi sconcerta, la decisione assunta di porre fine al distanziamento sui treni. Il Cts non è mai stato investito del problema, questa decisione desta preoccupazione, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo. Numerosi studi hanno esaminato la possibilità di contrarre Covid-19 in una carrozza ferroviaria con a bordo una persona infetta. C’è il rischio concreto che i viaggi in treno possano contribuire alla ripresa dell’andamento epidemico”, aveva detto il presidente del Cts, Franco Locatelli, in un’intervista all’Adnkronos Salute.

Ora che l’allarme è rientrato, e stabilito che non è ancora consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, ecco quali sono le altre regole da rispettare.

Innanzitutto “resta esclusa la possibilità di utilizzare i sedili contrapposti (faccia a faccia) nel caso in cui non sia possibile garantire permanentemente la distanza interpersonale di almeno un metro, ferma restando la possibilità di derogare a tale regola qualora i passeggeri siano conviventi nella stessa unità abitativa”. Quindi quando i sedili nelle carrozze sono ravvicinati i passeggeri potranno sedersi di fronte solo se appartenenti al medesimo nucleo familiare.

Inoltre, resta sempre obbligatorio l’uso di indossare la mascherina e la sua sostituzione almeno ogni 4 ore.

Rimane anche l’autocertificazione di ogni passeggero che al momento dell’acquisto del biglietto dovrà specificare di non essere affetto da Covid-19, di non essere stato sottoposto a quarantena obbligatoria e di non aver accusato sintomi di infezione negli ultimi 14 giorni.

Se i sintomi dovessero emergere prima del viaggio, il passeggero si impegna a rinunciare al trasporto ferroviario e dovrà informare l’autorità sanitaria competente anche nell’ipotesi in cui i sintomi appaiano entro i successivi 8 giorni dall’arrivo.

La deroga al distanziamento dei passeggeri sui treni a lunga percorrenza non è assoluta, ma potrà essere applicata solo a condizione che l’aria a bordo venga rinnovata mediante l’impianto di climatizzazione, che i flussi siano verticali e che le porte di salita e discesa dei viaggiatori permangano aperte durante le fermate e le soste programmate nelle stazioni.

È prevista anche, a cura del gestore del servizio di trasporto ferroviario, la misurazione della temperatura in stazione prima dell’accesso al treno; sarà vietata la salita a bordo in caso di temperatura superiore a 37,5 °C.

Le salite e le discese dal treno dovranno essere “disciplinate individualmente”, così come la collocazione al posto assegnato, che in nessun caso potrà essere cambiato nel corso del viaggio; tutto ciò al fine di “evitare contatti stretti tra i passeggeri nella fase di movimentazione”.

La maggior parte di queste regole – ad eccezione della fine del distanziamento minimo – erano state stabilite nell’ultimo Dpcm del 14 luglio, che sarebbe dovuto scadere alla mezzanotte del 31 luglio, ma la validità è stata prorogata di ulteriori 10 giorni. La situazione potrebbe cambiare alla luce del successivo Dpcm che verrà adottato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nei prossimi giorni. Probabilmente ci sarà una differenziazione tra i treni ad alta velocità e quelli di trasporto locale, dove si viaggia anche in piedi.