Esplosioni Beirut, 73 morti: ferito anche militare italiano 

Forte esplosione a Beirut, tra feriti anche militare italiano

(Foto Adp)

Pubblicato il: 04/08/2020 18:34

Una potente esplosione ha scosso Beirut. “Centinaia i feriti” ha riferito il segretario generale della Croce Rossa libanese, George Kettaneh, il quale ha spiegato che al momento non è possibile indicare un “numero preciso”. Alcuni testimoni riferiscono inoltre di cadaveri in strada, ma al momento non sono state fornite cifre ufficiali sulle vittime.

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Nella forte esplosione – che è stata avvertita anche a Cipro, a circa 240 chilometri di distanza dalla capitale libanese come riferito in un tweet l’European-Mediterranean Seismological Centre (Emsc) – è rimasto ferito anche un militare italiano del contingente che ha riportato lievi ferite. Come fa sapere lo Stato Maggiore della Difesa spiegando che è stato lo stesso militare a informare direttamente i familiari sul suo stato di salute. Sul posto, in stretto coordinamento con le forze di sicurezza libanesi, sono intervenuti i soccorsi del Sector West di Unifil che stanno provvedendo all’evacuazione del personale. Sono in corso gli accertamenti da parte di Unifil e delle forze di sicurezza libanesi per accertare la dinamica dell’accaduto.

La probabile causa della potente esplosione che ha sconvolto la capitale libanese potrebbe essere stata “l’enorme quantità di nitrato di ammonio” immagazzinato nel porto della città. Lo ha detto il ministro dell’Interno libanese, Mohamed Fehmi, all’emittente Mtv Lebanon. Le sue dichiarazioni coincidono con quanto riferito al canale libanese Al Mayadeen dal direttore generale delle dogane. Il nitrato di ammonio è un composto chimico usato come fertilizzante, ma anche per la fabbricazione di esplosivi.

L’esplosione è stata avvertita in tutta la città, causando danni agli edifici e provocando scene di panico. Tra gli edifici danneggiati, anche il quartier generale dell’ex premier Saad Hariri, nel centro della città e l’ufficio di corrispondenza della Cnn.

La principale autostrada che costeggia la città è attualmente ricoperta di frammenti di vetro. La Croce Rossa ha riferito che oltre 30 squadre di soccorritori sono al lavoro per estrarre i corpi dalle macerie. Anche l’esercito sta fornendo supporto per trasportare gi feriti negli ospedali. Poco dopo l’esplosione, sia la rete telefonica che quella Internet si sono interrotte.

Alcune notizie non confermate riferiscono di due esplosioni, la seconda delle quali nel centro della città, nei pressi della residenza della famiglia Hariri.

La Farnesina, attraverso l’Unità di crisi e l’ambasciata in Libano si è attivata per prestare ogni possibile assistenza ai connazionali presenti nel Paese e continua a monitorare la situazione. Lo riferiscono fonti del ministero degli Esteri.

Diversi media ricordano che il Tribunale speciale dell’Onu sull’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri debba a breve emettere il suo verdetto. I quattro imputati, in contumacia, sono membri delle milizie sciite filo iraniane di Hezbollah, che hanno sempre negato di avere avuto un ruolo nella morte dell’ex premier. Da mesi il Libano soffre di una gravissima crisi economica, aggravata dalla pandemia di coronavirus, con frequenti proteste e scontri tra manifestanti e polizia.

Israele non c’entra per nulla nelle forti esplosioni di questa sera Beirut. Lo hanno detto fonti israeliane, citate dal sito Times of Israel.