Unicef: “100mila bambini sfollati e 120 scuole danneggiate a Beirut” 

Unicef: 100mila bambini sfollati e 120 scuole danneggiate a Beirut

(Afp)

Pubblicato il: 07/08/2020 15:48

Migliaia e migliaia di bambini sono rimasti senza una casa per la tragedia di martedì scorso a Beirut. Secondo stime dell’Unicef, la devastante esplosione ha distrutto le case di 80.000-100.000 bambini. E nella capitale libanese sono più di 120 le scuole danneggiate o che necessitano di lavori prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, come ha detto a Ginevra la portavoce dell’Unicef, Marixie Mercado. Durante una conferenza stampa, la portavoce ha parlato di bisogni umanitari “immediati” ed “enormi”.

L’Unicef è preoccupato per il fatto che molti bambini hanno subito traumi e rimangono sotto shock. “Nelle ultime 24 ore, l’Unicef ha continuato a coordinarsi strettamente con le autorità e i partner sul campo per rispondere ai bisogni immediati delle famiglie colpite, concentrandosi sulla salute, l’acqua e il benessere dei bambini”, ha dichiarato Violet Speek-Warnery, vice rappresentante dell’Unicef in Libano.

Il porto di Beirut – dove ha avuto luogo l’esplosione – è la principale ancora di salvezza del Paese. Ora è completamente distrutto. Secondo le ultime informazioni:

Sono numerose le segnalazioni di bambini che sono stati separati da membri della famiglia, alcuni dei quali risultano ancora dispersi;

Almeno 12 strutture sanitarie primarie, centri di assistenza materna, neonatale e per le vaccinazioni a Beirut sono stati danneggiati, con un impatto sui servizi per quasi 120.000 persone;

Un ospedale pediatrico nella zona di Karantina, che aveva un’unità specializzata nel trattamento dei neonati critici, è stato distrutto. Un neonato è morto;

I rimanenti ospedali operativi sono sovraccarichi e hanno esaurito le forniture mediche essenziali;

Sono stati distrutti 10 container forniti dal Ministero della Sanità Pubblica con dispositivi di protezione individuale;

Cinque delle sette celle frigorifere per i vaccini supportate dall’Unicef sono state distrutte nell’esplosione, con conseguenze sui programmi fondamentali di vaccinazione;

Molte scuole hanno riportato danni a Beirut e nell’area circostante, le valutazioni sul livello dei danni sono in corso;

Nelle ultime 48 ore sono stati registrati 464 nuovi casi di COVID-19.

“L’Unicef sta sostenendo le autorità locali e i partner. I nostri team stanno lavorando 24 ore su 24 per fornire alle persone colpite l’assistenza necessaria”, ha dichiarato Speek-Warnery. L’Unicef in Libano sta lavorando con le controparti e i partner per aumentare il sostegno ai bambini colpiti e alle loro famiglie, per rispondere alle esigenze immediate e a medio termine, fra cui:

È stata distribuita acqua potabile ai soccorritori in prima linea e a coloro che vivono nella zona direttamente interessata intorno al porto di Beirut;

Effettuare valutazioni preliminari su magazzini, scuole, celle frigorifere, infrastrutture idriche e strutture sanitarie, compresi ospedali e unità di terapia intensiva specializzata per i neonati;

Si stima che il 90% delle forniture di vaccini immagazzinati sia stato salvato dal magazzino danneggiato del porto;

Fornire un supporto psicosociale per aiutare i bambini ad affrontare il lutto e i traumi;

Supportare il ricongiungimento dei bambini che sono stati separati dalla loro famiglia e la creazione di un numero d’emergenza;

Lavorare con i giovani volontari che aiutano a ripulire diverse aree;

Stabilire un programma di trasferimento di denaro per l’assistenza abitativa temporanea alle famiglie sfollate a causa della perdita della loro casa.

“Per poter rispondere a queste enormi necessità, l’Unicef ha bisogno immediatamente di quasi 4,4 milioni di dollari. Per questo l’Unicef Italia ha subito attivato una campagna di raccolta fondi. In questo momento particolare i bambini del Libano hanno bisogno dell’aiuto di tutti. Vi chiediamo di fare una donazione tramite il sito web https://donazioni.unicef.it/landing-emergenze/emergenza-beirut”, ha dichiarato il presidente dell’Unicef Italia Francesco Samengo.