Muore cavallo che trasportava turisti alla Reggia di Caserta  

Muore cavallo che trasportava turisti alla Reggia di Caserta

Pubblicato il: 12/08/2020 21:07

“Un cavallo è morto alle 12:30 dopo aver accusato un malore dovuto alle alte temperature che si sono registrate nelle ultime 48 ore. È accaduto alla Reggia di Caserta. Dopo questa grave tragedia ci auguriamo che il sindaco Carlo Marino lavori con urgenza su un Regolamento per la tutela degli animali che vieti l’uso degli animali con temperature superiori ai 30 gradi”. Così in una nota Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape).

”Quanto accaduto oggi – prosegue – è una ferita che deturpa l’immagine del Bel Paese. Alla triste scena, che ha toccato il cuore di tutti coloro che amano gli animali, hanno assistito anche dei bambini. Una vera indecenza. Questi esseri innocenti trasportano i turisti con il muso a dieci centimetri dall’asfalto, che in estate raggiungono i 55 gradi centigradi. Non c’è tradizione che possa giustificare la sofferenza degli animali”.

”Sollecitiamo il governo affinché sblocchi l’emendamento che cancella il servizio a trazione animale, approvato in Commissione trasporti il 9 luglio 2019. Questo esecutivo ha una tale maggioranza che può operare effettivamente un cambiamento di grande portata etica e culturale. È il momento giusto per mettere fine alla sofferenza dei cavalli, abrogando l’art. 70 del codice della strada e delle disposizioni della legge 21/1992”.

”Con profondo dolore prendiamo atto che un povero cavallo è giunto al traguardo della sua esistenza – scrive in un post su Facebook l’Enpa di Caserta – L’E.N.P.A. ormai da anni cerca in tutti i modi di contrastare questo stupido mercimonio perpetrato ai danni di cavalli fatti schiavi. Sono anni che le guardie E.N.P.A. intervengono al fine di stoppare questo sciocco esibizionismo di sciocchi turisti che pur di esibire sciocchi selfie, in omaggio all’ostentazione, sfruttano i poveri cavalli che tirano calessi per farsi accompagnare al bagno di Diana o viceversa tornare alla Reggia”.

”Tutto per sentirsi re per pochi istanti e ricalcare i viali che secoli fa, chi veramente era potente, percorreva. Sono anni che si grida a gran voce di porre fine a questo giogo ove a pagarne le pene, visto l’epilogo odierno, sono animali indifesi. Alle nostre grida le risposte, negli anni, sono state sempre le stesse. Sono autorizzati dall’ASL e dalle autorità comunali e del Real Sito. Oggi, con il ‘traguardo’ letale del maestoso equino probabilmente, almeno si spera, questo incosciente modo di visitare un sito monumentale ha termine”.