Proteste in Bielorussia, Lukashenko sente Putin  

Proteste in Bielorussia, Lukashenko sente Putin

(Foto Afp)

Pubblicato il: 15/08/2020 15:23

Alexander Lukashenko ha avuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin. Lo scrive l’agenzia BelTa. “I presidenti hanno parlato della situazione in corso all’interno e all’esterno dei confini della Bielorussia“, ha riportato l’agenzia poco dopo aver riferito della richiesta del leader bielorusso di parlare con il presidente russo a seguito di giorni di proteste in Bielorussia, esplose dopo le contestate elezioni presidenziali.

I due si sono detti fiduciosi nella possibilità di una soluzione in tempi brevi dei “problemi” emersi in Bielorussia, dopo le contestate elezioni presidenziali, le proteste e le denunciate violenze. Lo ha reso noto il Cremlino dopo il colloquio telefonico tra il leader bielorusso e il presidente russo su iniziativa di Lukashenko.

Secondo il Cremlino, i due presidenti “hanno espresso fiducia nel fatto che saranno presto risolti tutti i problemi che sono sorti” in Bielorussia. Una nota precisa che Lukashenko ha informato Putin sulla situazione nel Paese e aggiunge: “Questi problemi non dovrebbero essere sfruttati da forze distruttive che cercano di danneggiate la cooperazione vantaggiosa per entrambi tra i due Paesi”.

Lukashenko denuncia “ingerenze esterne” dopo le proteste esplose in Bielorussia. Ci sono “elementi di ingerenze esterne”, ha detto Lukashenko, secondo il quale c’è il rischio che le proteste arrivino nella vicina Russia. E ha poi messo in dubbio le reali intenzioni di chi scende in piazza e ha fatto riferimento ai “manuali delle rivoluzioni colorate”. “Sono già emersi – ha detto – elementi di interferenze esterne”.

Intanto sono migliaia le persone che a Minsk sono scese anche oggi in strada per contestare Alexander Lukashenko e che si sono radunate per ricordare un uomo morto durante le recenti proteste contro le elezioni presidenziali con cui il leader bielorusso ha conquistato il sesto mandato alla guida del Paese.

La Bbc racconta di come migliaia di persone armate di bandiere abbiano acceso candele e deposto fiori vicino al posto in cui lunedì – nei pressi di una stazione della metropolitana – è morto Alexander Taraikovsky, in circostanze ancora poco chiare. Altri erano armati di foto dei manifestanti feriti. Sullo sfondo, il suono dei clacson, e slogan per chiedere l’uscita di scena di Lukashenko. Per domani, riporta ancora la Bbc, è in programma nel centro della città una “marcia per la libertà”, a una settimana esatta dal voto. Ieri Svetlana Tikhanovskaya, che ha sfidato Lukashenko alle presidenziali e che ha lasciato la Bielorussia dopo i risultati del voto, aveva fatto appello a nuove proteste pacifiche per il fine settimana.

Estonia, Lettonia e Lituania chiedono per la Bielorussia nuove elezioni “libere e giuste”. In una dichiarazione congiunta i premier dei tre Paesi – Juri Ratas, Krisjanis Karins e Saulius Skvernelis – “invitano la Bielorussia a condurre elezioni presidenziali libere e giuste in modo trasparente con la partecipazione di osservatori internazionali”. L’appello alla leadership è rinunciare alla violenza e arrestare i manifestanti arrestati. “E’ anche importante che l’Unione Europea trovi modi e mezzi per dare più sostegno alla società civile della Bielorussia poiché la popolazione – affermano i tre capi di governo – merita una società libera e aperta” e non deve pagare per “le azioni della leadership”.