Covid, Zaia: “Veneto non è lazzaretto, 93% positivi senza sintomi” 

Covid, Zaia: Veneto non è lazzaretto, 93% positivi senza sintomi

Pubblicato il: 22/08/2020 12:52

“I nostri positivi per il 93% non hanno sintomi”. Sono le parole del governatore del Veneto, Luca Zaia, in un evento del meeting di Rimini. “Abbiamo fatto 1,4 milioni di tamponi, siamo i leader dei tamponi a livello mondiale. In Veneto la situazione è sotto controllo, in tutta la regione ci sono 6 pazienti in terapia intensiva e almeno la metà sono in terapia intensiva per motivi diversi dal coronavirus. Abbiamo 118 persone ricoverate, dare l’idea del Veneto come un lazzaretto… Decisamente no”, dice Zaia. “Siamo pronti a schierare l’artiglieria pesante, siamo quelli che hanno proposto l’uso del tampone rapido che ora viene usato negli aeroporti. Siamo sul pezzo, finiamola di dire che siamo pieni di contagi. Ieri abbiamo avuto 35 ragazzi che sono tornati dalla Croazia positivi”, aggiunge.

”La storia dell’Italia è l’ufficio complicazione affari semplici. Resto convinto che l’autonomia sia l’unica via d’uscita, poi lascio il dibattito ai giuristi. L’autonomia resta per noi la vera assunzione di responsabilità. Un presidente della Repubblica come Napolitano, che non ha nulla a spartire con la mia parte politica, diceva ‘l’autonomia è una vera assunzione di responsabilità”’, dice soffermandosi su temi prettamente politici.

”Voglio citare Don Sturzo, un siciliano che nel ’49 diceva: ‘sono unitario ma federalista impenitente’. E’ anacronistico chi parla di un modello centralista. Il modello centralista è fallimentare. Non c’è efficienza. Il Coronavirus ha dimostrato che l’autonomia nella sanità e l’organizzazione territoriale ci ha permesso di essere performanti”, afferma.

Capitolo Lega. A chi parla di una sfida con Salvini per la leadership, replica: ”Non è una realtà, è una speranza di qualcuno. Sta diventando una manfrina, ogni volta che ci sono elezioni io sono sempre candidato a tutto. Io mi occupo di Veneto, lasciateci in pace. Abbiamo già tanto da lavorare, non me ne frega niente delle scalate del partito”.