NordCorea, Sisci: “Conferme su condizioni Kim Jong-un” 

Nordcorea, Sisci: Conferme su condizioni Kim Jong-un

(Afp)

Pubblicato il: 24/08/2020 11:54

Sul possibile stato comatoso del leader nordcoreano Kim Jong-un si stanno “accumulando conferme” di una notizia trapelata mesi fa. Forse è il segnale che a Pyongyang, con la “benedizione cinese”, si sarebbe consolidato il potere della potente sorella, Kim Yo-jong. Lo afferma in un’intervista all’Adnkronos il sinologo Francesco Sisci, professore di Relazioni internazionale all’Università di Pechino, in riferimento alle recenti notizie circolate su Kim.

“Non abbiamo nessuna certezza, ma avevo buoni motivi di credere che Kim Jong-un fosse in stato comatoso ormai qualche mese fa. Come avevamo detto, la notizia sarebbe emersa in maniera più ufficiale a distanza di mesi e mi sembra che si stia confermando quello che dicevamo tempo fa”, sostiene Sisci che ipotizza quello che potrebbe essere accaduto a Pyongyang.

“Ho ragione di credere che Kim abbia avuto improvvisamente un collasso, che abbiano tentato un’operazione che non sarebbe andata a buon fine. A quel punto leader era in coma e bisognava organizzare la successione che doveva andare alla sorella”, spiega il professore, sottolineando che in questo modo si sarebbe in qualche modo “ipotecato un passaggio successivo, poi al figlio di Kim Jong-un, che pare abbia 10 anni. Solo in qualche modo la reggenza della sorella avrebbe garantito questa linea di successione ereditaria”.

La diffusione delle notizie sulle condizioni di Kim potrebbe nascere da un consolidamento del potere di Kim Yo-jong, “con il sostegno probabilmente della Cina”, prosegue Sisci, secondo cui in questa fase “è possibile che si avvicini il momento in cui possa esserci un annuncio più ufficiale” sul leader.

Sisci non esclude quindi che la situazione “più o meno stabilizzata” a Pyongyang possa aprire uno “spiraglio” nei negoziati di pace tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. “Nei giorni scorsi un veterano americano dei colloqui a sei, l’ambasciatore Joseph DeTrani, ha scritto in un articolo sulla necessità di riprendere i colloqui di pace. Forse queste notizie devono essere lette in collegamento con quest’apertura americana”, conclude.