Fed, Powell: “Obiettivo sarà mercato lavoro più forte possibile” 

Fed, Powell: Obiettivo sarà mercato lavoro più forte possibile

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Pubblicato il: 27/08/2020 15:43

“Il persistente scostamento dell’inflazione dal nostro obiettivo di più lungo periodo del 2% è stato motivo di preoccupazione” ed “anche altre economie avanzate hanno avuto problemi negli ultimi decenni a raggiungere i loro target di inflazione”. Lo ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell nel suo intervento alla conferenza annuale di Jackson Hole, in cui ha illustrato le modifiche decise alla strategia della banca centrale Usa.

“Nella conduzione della politica monetaria – ha spiegato Powell – rimarremo fortemente concentrati sul raggiungere un mercato del lavoro il più forte possibile a vantaggio di tutti gli americani. E con il tempo cercheremo risolutamente di raggiungere un tasso di inflazione del 2%”.

“È difficile sopravvalutare i benefici di un mercato del lavoro forte, un obiettivo nazionale chiave che richiederà una serie di scelte oltre a una politica monetaria che lo sostenga” ha aggiunto.

La Federal Reserve conferma l‘opposizione a una discesa a tassi negativi: “Abbiamo visto questa dinamica negativa svilupparsi in altre importanti economie globali e abbiamo imparato che una volta che viene adottata, può essere molto difficile da superare. Vogliamo fare il possibile per impedire” che negli Stati Uniti “si verifichi una tale dinamica”, ha sottolineato Powell ribadendo la convinzione che la banca centrale Usa abbia ormai toccato il fondo dopo una serie di interventi di emergenza – alla luce della crisi coronavirus – che hanno portato il livello di tassi federali nel range fra 0 e 0,25%.

“Il tempo ci mostrerà l’efficacia delle modifiche decise” alla strategia della Federal Reserve, ma “mi sembra un cambiamento promettente, adottato in un contesto macroeconomico difficile“. In ogni caso, ha agginto, “puntiamo ad affrontare ogni cinque anni una completa revisione pubblica della nostra strategia di politica monetaria, dei nostri strumenti e delle nostre scelte di comunicazione”.