Calenda: “Il centrodestra si meriterebbe uno come Zaia” 

Calenda: Il centrodestra si meriterebbe uno come Zaia

Carlo Calenda (Fotogramma)

Pubblicato il: 28/08/2020 10:49

“Il centrodestra si meriterebbe uno come Zaia. Di più: ne trarrebbe vantaggio il Paese. E pure il centrosinistra. Zaia è un buon amministratore. Durante i mesi terribili del lockdown si è mosso molto bene. Non mi stupirei se arrivasse al 70% di consensi. Ma la smetterei di sventolare l’autonomia come una bandiera ideologica. E guai a far credere ai cittadini che sia la panacea di tutti i mali”. Così Carlo Calenda, intervistato dal Corriere del Veneto, da Asiago dove si trova per presentare ‘Mostri’, il suo ultimo libro sui mali che paralizzano l’Italia, parla del governatore della Regione Veneto.

Sulla possibilità che Luca Zaia sia un competitor di Matteo Salvini all’interno della Lega e diventare leader del centrodestra, il leader di Azione afferma che “è evidente che la Lega di Zaia, impegnata sul buon governo del territorio, non ha niente da spartire con quella di Salvini, capace solo di urlare contro i migranti e l’Europa. Per carità, un conto è guidare una regione, altra cosa assumere una leadership nazionale”.

“Sia chiaro – continua Calenda -, sono favorevole all’autonomia differenziata. Meglio ancora, vorrei un meccanismo ad assetto variabile, fondato sui risultati delle amministrazioni: se sei bravo amplio le materie di tua competenza, se usi l’autonomia come moneta politica, con lo scopo di ottenere consensi, te la tolgo. Tutto questo in quadro ben preciso: la scuola e, per restare all’attualità, le emergenze sanitarie devono restare in capo allo Stato. I conflitti nella gestione della pandemia tra governo centrale e regioni non sono un bello spettacolo”.

Da ex ministro dello Sviluppo economico, dice ancora, “tanto per cominciare prenderei immediatamente i 36 miliardi del Mes destinati alla sanità. Basta con le polemiche ideologiche: quei soldi sono preziosi. Poi lancerei un grande piano per la formazione sul modello tedesco, incentrato cioè sulle nuove competenze tecniche. Terzo cardine, l’innovazione, con il potenziamento del programma Industria 4.0 e l’incentivazione di tutti gli investimenti in chiave green: digitalizzazione e sostenibilità devono essere i motori della rinascita”.