Dj morta: Nuzzi, ‘superficialità e disomogeneità, gestione caso è fotografia del paese’ 

Dj morta, Nuzzi: Superficialità e disomogeneità, gestione caso è fotografia del paese

Pubblicato il: 28/08/2020 13:40

di Ilaria Floris

“Io penso che questo caso sia l’espressione più efficace del disorientamento che sta vivendo il nostro paese. Di fronte a un caso di questo tipo le ricerche sono state compiute con superficialità, in maniera disomogenea, anche secondo molti esperti. Si parlava di incidente e adesso scopriamo che forse Gioele è stato colpito e ferito in quella galleria. E ‘ una fotografia di quello che stiamo vivendo a livello sociale”. Così il giornalista Gianluigi Nuzzi analizza con l’Adnkronos il caso della morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele, e i risvolti e le ombre che lo accompagnano.

“C’è un sistema sanitario che a livello di prevenzione lascia a desiderare -affonda Nuzzi- anche perché ci chiediamo come sia possibile che una madre in quelle condizioni potesse tenere con sé il figlio, potesse guidare in quelle condizioni di fragilità palese”. E sulla gestione del caso da parte degli inquirenti, non la manda a dire: “E’ una fotografia di quello che stiamo vivendo perché di fronte ad un caso di questo tipo, che desta preoccupazione e allarme sociale, lo Stato deve farsi sentire in maniera precisa, puntuale e coordinata. Invece, il corpo del bambino non è stato trovato dai soccorritori, ma un brigadiere in pensione ha risolto il caso e questo lascia un po’ attoniti“.

Da esperto conduttore di programmi che affrontano crimini e casi complessi e spesso irrisolti, per Nuzzi “il giallo c’è tutto, perché non si capisce cosa sia accaduto. Forse nelle trame della disperazione di una mamma che è fragile e quindi iperresponsabile, in un quadro così psicologicamente così compromesso, lei fronte ad un figlio ferito si è sentita cadere il mondo addosso, chissà”.

Ma secondo il giornalista c’è anche un altro aspetto molto importante che deve essere valutato. “Quello che mi ha turbato è questo aspetto di omertà, che noi pensiamo che riguardi solo le regioni del sud e invece abbiamo visto che è in tutta Italia -dice Nuzzi- Abbiamo visto questi turisti del nord che prima di farsi avanti e parlare hanno dovuto essere supplicati. Credo che questo sia molto avvilente. Ci meritiamoquello che abbiamo, è un paese che quando succedono questi fatti volge le spalle, e pensa al proprio quieto vivere. E’ come quelli che al Billionaire hanno dato le generalità false. E’ un momento di grande disorientamento”, conclude il giornalista.