Recovery, Commissione Ue a Stati: “Parlate con noi per piani” 

Recovery, Commissione Ue a Stati: Parlate con noi per piani

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Pubblicato il: 01/09/2020 11:13

I Paesi membri dell’Ue sono “fortemente incoraggiati” a discutere con la Commissione Europea fin d’ora per la preparazione dei piani nazionali di ripresa e di resilienza, necessari ad accedere alle risorse della Rrf (Recovery and Resilience Facility), cuore del Recovery Plan, che dovrebbero essere presentati informalmente entro il 15 ottobre. Lo sottolinea all’Adnkronos una portavoce della Commissione.

“La scadenza per la presentazione dei piani di ripresa e di resilienza – afferma la portavoce – è il 30 aprile 2021. Tuttavia, gli Stati membri sono incoraggiati a presentare le bozze dei piani dal 15 ottobre prossimo. L’interazione anticipata con i servizi della Commissione è fortemente incoraggiata: la discussione con l’esecutivo può avere luogo sin d’ora per la preparazione delle bozze. La Commissione è in costante contatto con tutti gli Stati membri a tutti i livelli su questa materia”.

La Commissione ha creato un’unità ad hoc, la Recovery and Resilience Task Force, all’interno del Segretariato Generale, per aiutare gli Stati membri a redigere i piani nazionali di ripresa e di resilienza. A dirigere la squadra, che è operativa dal 16 agosto, è la vicesegretaria generale Céline Gauer.

I contatti tra la task force e i governi degli Stati membri sono già iniziati, anche con l’Italia, che presentando entro metà ottobre il piano, punta a velocizzare l’iter che porterà all’erogazione delle risorse: secondo quanto ha stabilito il Consiglio Europeo del luglio scorso nelle sue conclusioni, nel 2021 dovrebbe essere possibile accedere ad un prefinanziamento nella misura del 10% delle risorse assegnate al Paese. Per l’Italia si tratterebbe di una ventina di miliardi di euro, un ammontare considerevole, da utilizzare per investimenti in linea con le priorità fissate dalla Commissione, cioè favorire la transizione ecologica, la digitalizzazione (l’Italia è in grave ritardo sulla banda larga) e aumentare il potenziale di crescita, che in Italia è da tempo basso a causa dei problemi strutturali accumulati negli anni dal nostro Paese.