Turismo: tra montagna e vita rurale, in Calabria è boom per ‘Fattorie aperte in Sila’ 

Tra montagna e vita rurale, in Calabria è boom per ‘Fattorie aperte in Sila’

Pubblicato il: 01/09/2020 14:31

Aria pulita e salubre, cibo sano e distanziamento ‘naturale’. In questa estate 2020 caratterizzata dallo spauracchio del ‘Covid-19’ sono tanti gli italiani che hanno deciso di passare le vacanze in montagna, esorcizzando la paura della pandemia con lunghe passeggiate nei boschi all’aria aperta, a contatto con la natura.

Come è avvenuto anche sull’altopiano della Sila, in Calabria, dove quest’anno sono state tantissime le presenze anche da fuori regione. E qui, in un territorio incontaminato che secondo una recente ricerca può contare sull’aria più pulita d’Europa e con un patrimonio naturalistico inestimabile, i turisti hanno potuto anche ‘assaggiare’ la vita contadina, partecipando all’evento ‘Fattorie aperte in Sila’, in programma fino ai primi di novembre.

L’iniziativa, giunta alla quindicesima edizione, permette di arrivare in fattoria e vivere appieno le attività della vita contadina, dalla mungitura alla lavorazione dei prodotti. “Siamo partiti in 5 -racconta ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, tra i promotori dell’iniziativa e che con i familiari conduce ‘Fattoria Biò’, a Camigliatello Silano- e oggi siamo più di trenta strutture a portare avanti questa iniziativa. Il lockdown ha dato naturalmente un freno alla nostra attività ma con la ripresa abbiamo avuto un bel recupero tanto che agosto è andato bene e settembre si prepara a essere ancora meglio. In ogni azienda c’è uno scrigno, sia come territori che come prodotti”, sottolinea.

Prodotti che vanno dalla tradizione del pane cotto a legna con farina di grani antichi e lievito madre, come facevano in contadini di un tempo, all’innovazione della birra artigianale della Sila, che Mario realizza utilizzando i frumenti bio coltivati nella sua azienda sull’altopiano, passando per la patata della Sila e il caciocavallo silano. Prodotti che i visitatori di ‘Fattorie aperte in Sila’ hanno la possibilità di toccare con ‘mano’.

“Per chi vuole visitare le fattorie ci sono due declinazioni -spiega Grillo- una ‘soft’ e una ‘hard’, che corrisponde alle 12 ore con il fattore: si arriva alle 5 del mattino e si va via alle 17. Una giornata intensa, con la mungitura del latte, la coltura delle ortive, il dare da mangiare agli animali, la mini-transumanza, portando al pascolo vacche e pecore, e governare tutti i processi di un’azienda agricola che non sono semplici”, aggiunge ancora.

Secondo Grillo il successo dell’iniziativa è un ‘mix’ di tradizione e innovazione, cultura contadina e sguardo verso il futuro. “Da sempre -sottolinea- la Sila è sinonimo di qualità e di salubrità. Aggiungi poi che gli enti e le aziende hanno fatto squadra per promuovere in territorio in questo senso. Anche il Parco nazionale della Sila spinge tanto sulla promozione del territorio con il marketing territoriale, la comunicazione settoriale, la promozione sulle riviste, supportando ‘Fattorie aperte’ dalla prima edizione”, aggiunge ancora.

E il turista, spiega Grillo, “viene in Sila per mangiare bene, rigenerarsi e fruire della vita contadina. Qui si vive nell’aria pulita e salubre, con ritmi diversi rispetto ad altri luoghi. E poi in tutta sicurezza: abbiamo installato la tracciabilità Covid in tutte le aziende, e quindi prima di recarsi in fattoria bisogna prenotare la visita, chiamare l’azienda che si intende visitare, c’è la mappa, la brochure e quindi visionare in anteprima i territori che si intende visitare”, spiega.

Territori che in Sila fanno rima con prodotti enogastronomici unici. “Siamo sul territorio della patata della Sila igp, del caciocavallo silano, dei pecorini, c’è una varietà gastronomica importante. C’è quella cultura contadina, rurale insieme alla multifunzionalità”, sottolinea ancora Grillo.

E secondo Grillo questa può essere la strada per un nuovo sviluppo non solo dell’altopiano Silano ma dell’intera regione. “Non solo la Sila ma l’intera Calabria -rimarca- è uno scrigno di tesori che deve essere portato a conoscenza del mondo, abbiamo tante cose da migliorare ma tante da mostrare. Quindi se questo equilibrio tra quello che c’è e quello che si può fare si porta avanti insieme alle istituzioni avremo un risultato ottimo come quello che già stiamo vivendo sul territorio. Perchè la Sila ha fatto già tanto a livello di imprenditoria, specie nel campo agricolo, abbiamo portato la patata della Sila in tutto il territorio italiano. E portando un prodotto come questo si porta l’intero territorio. E bisogna fare questo”, conclude.