Brusaferro (Iss): “Sì alle regole ma senza panico, fondamentale riaprire le scuole” 

Brusaferro (Iss): Sì alle regole ma senza panico, fondamentale riaprire le scuole

(Afp)

Pubblicato il: 05/09/2020 07:58

“I dati di questi giorni sono dovuti ai comportamenti di agosto. Però rispetto ad altri Paesi europei, il numero di casi è ancora più contenuto. Se vogliamo che non salgano e che la curva abbia un aggiustamento positivo dobbiamo inserire stabilmente nella nostra vita quotidiana le oramai note regole dell’igiene delle mani, personale e degli ambienti, del distanziamento interpersonale e dell’uso delle mascherine. Non paura, servono invece attenzione, consapevolezza e saper convivere con questo virus”. Così Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in un intervista al Corriere della Sera, dove sottolinea che “allo stato attuale non c’è allarme“.

“Più si allarga la platea dei positivi più emerge l’iceberg dei pazienti gravi”, spiega commentando i nuovi casi che ieri sono stati oltre 1700, ma “anche questo fenomeno però è la conseguenza della crescita delle infezioni estive. È l’apice di una piramide che può essere modificata. La capacità di risposta del sistema sanitario è ampia e le regioni fanno fronte alle richieste di assistenza”.

Anche i malati sono cambiati rispetto alle prime fasi dell’emergenza. “Hanno meno di 30 anni e sono per oltre la metà asintomatici. La sfida da ora in poi è evitare che i giovani siano veicolo di diffusione di contagio per gli anziani e le persone fragili. Ad oggi non abbiamo elementi per affermare che la malattia sia cambiata”, afferma Brusaferro che avverte: “Gli asintomatici sono portatori di virus. Ogni individuo ha la sua caratterizzazione per quanto riguarda la carica virale e la possibilità di trasmissione dipende da questo. Anche chi ha bassa carica virale però può contagiare. Dunque non si può prescindere da comportamenti corretti a cominciare dalla quarantena”.

Quanto alla riapertura delle scuole, lo considera “un passo fondamentale“, come lo “è altrettanto fondamentale tenerla aperta nel corso dell’anno”. “Altri Paesi europei hanno già riavviato l’attività didattica. Ci sono stati casi e focolai all’interno degli istituti ma gestiti con provvedimenti restrittivi. Emergenze temporanee poi rientrate. In Italia si possono ipotizzare misure di quarantena o provvedimenti restrittivi da definire a partire dalle situazioni locali. Ci sono tutte le premesse per affrontare con fiducia le riaperture, ciò non significa che non ci saranno casi e sospensioni ma senza il bisogno di bloccare il sistema”.

Proprio per la scuola Brusaferro consiglia la mascherina chirurgica perché “è uno strumento di protezione che garantisce una elevata efficacia in modo uniforme a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo”, ma “da sola la mascherina però non basta, servono igiene e distanziamento”. Quanto alle “mascherine di comunità sono importanti e da utilizzare laddove raccomandato. Sono però soggette a variabilità di performance a seconda della tipologia. Nella scuola avere uno strumento di protezione efficace ed omogeneo per tutti è l’ideale. La chirurgica, proprio per gli elevati standard di efficacia che devono essere certificati, ha queste caratteristiche£.

Sconsigliata invece l’apertura al pubblico degli eventi sportivi. “I raduni di massa sono considerati al mondo come il massimo livello di rischio che non è legato solo all’evento. Ci sono una serie di problemi nel gestire l’ingresso e l’uscita delle persone. Il Cts ritiene che allo stato attuale non ci siano le premesse per eventi con spettatori e la preoccupazione è anche quella di non sovraccaricare il sistema di altri fattori di rischio”.