Covid, svelato meccanismo grave malattia infiammatoria bimbi 

Covid, svelato meccanismo grave malattia infiammatoria bimbi

Pubblicato il: 07/09/2020 11:15

Scoperto il meccanismo che scatena una grave risposta infiammatoria nei bimbi con Covid-19. In uno studio pubblicato su ‘Cell’, i ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma – in collaborazione con colleghi del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia – fanno luce su una malattia infiammatoria sistemica chiamata Mis-C (Multisystem Inflammatory Syndrome in Children), causata nei piccoli dall’infezione da coronavirus Sars-CoV2 e inizialmente confusa con la malattia di Kawasaki. Il lavoro apre la strada a test specifici per la diagnosi precoce e a trattamenti mirati.

All’inizio della pandemia da Sars-CoV-2, ricordano dall’ospedale pediatrico della Santa Sede, i bambini sembravano quasi immuni dalle conseguenze del nuovo coronavirus. Andando avanti nel tempo è diventato però evidente come anche loro, seppur in modo meno grave, potessero ammalarsi di Covid-19 e sviluppare in alcuni casi una grave forma di infiammazione sistemica: la Mis-C, una nuova patologia che può insorgere dopo avere contratto il patogeno della Covid. I piccoli che ne sono affetti manifestano vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni), problemi cardiaci, intestinali e un aumento sistemico dello stato infiammatorio. Caratteristiche in parte comuni a quella di un’altra vasculite, la malattia di Kawasaki, che avevano fatto pensare in un primo momento a un nesso di causalità tra Kawasaki e infezione da Sars-CoV-2.

Lo studio ‘Cactus – Immunological studies in children affected by Covid and acute diseases’ è stato messo a punto da medici e ricercatori del Bambino Gesù nel corso dell’emergenza sanitaria per cercare di capire la malattia da Sars-CoV-2 nel bambino. Alla ricerca hanno collaborato il Centro Covid di Palidoro, il gruppo di Pediatria generale che negli ultimi anni si è dedicato allo studio della malattia di Kawasaki e quello di Immunologia clinica e Vaccinologia del Dipartimento Pediatrico universitario ospedaliero. Sono stati coinvolti 101 bambini, di cui 13 con Covid che hanno sviluppato la forma multisistemica infiammatoria, 41 con Covid, 28 con patologia di Kawasaki insorta in epoca pre-Covid e 19 sani. In entrambe le malattie, Kawasaki e Mis-C – riporta l’Irccs capitolino – è stata rilevata un’alterazione dei livelli delle citochine (mediatori dell’infiammazione) coinvolte nella risposta immunitaria, ma con delle differenze: ad esempio l’interleuchina 17a (IL-17a) è risultata particolarmente aumentata nei bambini con malattia di Kawasaki, ma non in quelli con Covid e Mis-C. Rispetto ai bambini con Kawasaki, inoltre, nei pazienti affetti da Covid che sviluppano Mis-C è stata individuata un’elevata presenza di auto-anticorpi, cioè di anticorpi diretti contro particolari porzioni di tessuto cardiaco o sostanze proprie dell’organismo stesso, che agiscono contro due specifiche proteine (endoglina e Rpbj). Questi auto-anticorpi possono determinare il danno vascolare e cardiaco tipico della Mis-C.

Anche dal punto di vista cellulare sono emerse differenze sostanziali tra le due patologie, continuano dal Bambino Gesù. I bimbi affetti da Covid, infatti, presentano un particolare tipo di linfociti T (sottotipo di globuli bianchi deputati alla difesa dell’organismo) con funzione immunitaria alterata rispetto ai bambini con malattia di Kawasaki. Questa alterazione è alla base dell’infiammazione e della produzione di auto-anticorpi contro il cuore.

I diversi indicatori individuati per le due patologie hanno permesso di chiarire i meccanismi immunologici responsabili del loro sviluppo, e secondo gli autori consentiranno “in un futuro prossimo” di mettere a punto “specifici test di laboratorio per arrivare a una diagnosi certa e precoce”. In particolare, “monitorare i linfociti T e lo spettro degli anticorpi nei bambini affetti da Covid-19 permetterà di diagnosticare precocemente quei pazienti che sono a rischio di sviluppare una forma di Mis-C”. “Questi risultati rappresentano un’importante scoperta anche per scegliere in maniera più accurata e basata su evidenze scientifiche i protocolli per la cura dell’infiammazione sistemica correlata all’infezione da Sars-CoV2 e malattia di Kawasaki”, afferma Paolo Palma, responsabile di Immunologia clinica e Vaccinologia del Bambino Gesù e dello studio. Dai risultati della ricerca, si legge in una nota, “emerge l’indicazione di trattare con immunoglobuline ad alte dosi per limitare l’effetto degli auto-anticorpi, con anakinra (un principio attivo immunosoppressivo che blocca i recettori dell’interleuchina-1, IL-1) e con cortisone i bambini con Mis-C in una fase precoce per bloccare l’infiammazione secondaria a danno dei vasi”. Al contrario, “nei pazienti pediatrici viene sconsigliato l’utilizzo di tocilzumab (anti-IL6) e di farmaci bloccanti Tnf-a”. Per i pazienti con Kawasaki, infine, “i dati suggeriscono per la prima volta la potenziale efficacia di un farmaco che blocca l’IL-17 (secukinumab) per controllare l’infiammazione alla base di questa malattia”.