Scuola: ‘chat ribelle’ Lycée Chateaubriand, domani incontro preside con delegati 

Chat 'ribelli' Chateaubriand: domani incontro preside - delegati

Pubblicato il: 07/09/2020 20:37

Montano le proteste dei genitori degli allievi del Lycée Chateaubriand di Roma per la riduzione ed organizzazione dell’orario scolastico ed aumentano le adesioni alla ‘chat ribelle’, nata durante il lockdown. Domani due mandatari del gruppo, parallelo all’Ape, (Associazione ufficiale dei genitori della scuola) incontreranno Stèphane Devin, preside del prestigioso Istituto, gestito dall’Aefe. E, in parallelo, rappresentanti dell’Ape saranno ricevuti in Ambasciata.

Tra le questioni sul tavolo, la riapertura della scuola “in modalità covid secondo criteri che non rispettano né la normativa italiana, nè quella francese ed una riduzione della didattica effettuata dal Proviseur senza tener conto delle esigenze dei genitori e degli allievi, dato che il Lycee non è una scuola di quartiere. Il preside ha gravato economicamente sulle famiglie non abbassando la retta ed offrendo un servizio aggiuntivo di ‘garderie-doposcuola’ a pagamento“. A raccontarlo all’Adnkronos è Geraldine Pagano, una delle due mamme incaricate di incontrare domani il preside, nonchè penalista dell’associazione Differenza donna, specializzata nei casi di violenza domestica e di genere.

A complicare lo scenario il fatto che “gli italiani, a differenza dei francesi che hanno diritto a borse di studio in proporzione ai loro redditi, non sono tutelati. Da sempre privi di agevolazioni per quanto riguarda la frequenza del sistema francese – rimarca Geraldine, che da italo francese gode di una riduzione sui costi del 20% – adesso sono ancora più esposti ed hanno l’impressione che si parta dal presupposto che sono dei privilegiati, pertanto in grado di gestire le spese ulteriori determinate dalla riduzione di orario. Ma il virus circolerà ancora a lungo e non possiamo consentire che i nostri figli siano privati della scuola a tempo indeterminato. E noi genitori non possiamo in prospettiva permetterci di andare avanti così”.

“E’ mancato il dialogo con le famiglie – denuncia la penalista – Noi chiediamo trasparenza: sono state valutate soluzioni di uso di spazi aggiuntivi ed alternativi ed eventualmente l’incremento del corpo docente? Cosa è previsto per la Didattica a distanza? Cosa è stato fatto?”. “Il rifiuto del preside ad abbassare la retta scolastica durante il lock down – ricorda – è stato all’origine della chat”, di cui fanno parte al momento circa 230 famiglie e precedentemente tra gli altri anche l’etoile Eleonora Abbagnato, che in questi giorni ha scelto di trasferire i figli in altro istituto.

“Noi adesso chiediamo il rispetto della normativa francese per quanto riguarda la didattica e di quella italiana per quanto concerne la sicurezza sanitaria. Alcuni affermano che la scuola sia in difficoltà per le rette non pagate? Non so se sia vero – conclude – Ma non è questa la ragione espressa dal preside a giustificazione delle proprie scelte. Comunque, la scuola durante il lockdown ha affrontato meno spese vive e riservato uno sconto solo ai più piccoli”.