Papa: “No interessi di parte, c’è chi vorrebbe appropriarsi di soluzioni col vaccino” 

Papa: No interessi di parte, c’è chi vorrebbe appropriarsi di soluzioni col vaccino

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Pubblicato il: 09/09/2020 11:35

Nuovo appello del Papa per un vaccino per tutti. Bergoglio, all’udienza generale, ricorda che “la crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti; possiamo uscirne migliori se cerchiamo tutti insieme il bene comune. Purtroppo, assistiamo all’emergere di interessi di parte. Per esempio, c’è chi vorrebbe appropriarsi di possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini. Per poi venderlo agli altri”.

“Alcuni – denuncia Bergoglio – approfittano della situazione per fomentare divisioni: per cercare vantaggi economici o politici, generando o aumentando conflitti. Altri semplicemente non si interessano della sofferenza altrui, passano oltre e vanno per la loro strada”. Da qui l’anatema a braccio: “Sono i devoti di Ponzio di Pilato, se ne lavano le mani”.

“La risposta cristiana alla pandemia e alle conseguenti crisi socio-economiche si basa sull’amore, anzitutto l’amore di Dio che sempre ci precede. Lui ci ama incondizionatamente, e quando accogliamo questo amore divino, allora possiamo rispondere in maniera simile”, sottolinea Francesco.

“La salute è un bene pubblico, una società sana è quella che cura tutti” – ammonisce il Papa -. Poiché siamo esseri sociali e politici, una delle più alte espressioni di amore – ricorda Francesco- è proprio quella sociale e politica, decisiva per lo sviluppo umano e per affrontare ogni tipo di crisi. Sappiamo che l’amore feconda le famiglie e le amicizie; ma è bene ricordare che feconda anche le relazioni sociali, culturali, economiche e politiche, permettendoci di costruire una ‘civiltà dell’amore’, come amava dire San Paolo VI e, sulla sua scia, San Giovanni Paolo II”.

Avverte il Papa: “Senza questa ispirazione, prevale la cultura dell’egoismo, dell’indifferenza, dello scarto”. Quindi il racconto a braccio di una famiglia presente all’udienza generale con un figlio disabile: “Tutta una vita dei genitori per il figlio disabile, questo – dice Francesco- è amore!”.

La pandemia, “un virus che non conosce barriere, frontiere o distinzioni culturali e politiche deve essere affrontato con un amore senza barriere, frontiere o distinzioni – ha proseguito il Santo Padre -. Questo può generare strutture sociali che ci incoraggiano a condividere piuttosto che a competere, che ci permettono di includere i più vulnerabili e non di scartarli, e che ci aiutano ad esprimere il meglio della nostra natura umana e non il peggio”.

“Infatti, quando amiamo e generiamo creatività, fiducia e solidarietà, è lì – osserva Bergoglio- che emergono iniziative concrete per il bene comune. E questo vale per tutti”.

“Al contrario, – mette in guardia – se le soluzioni alla pandemia portano l’impronta dell’egoismo, sia esso di persone, imprese o nazioni, forse possiamo uscire dal coronavirus, ma certamente non dalla crisi umana e sociale che il virus ha evidenziato e accentuato. Quindi, attenzione a non costruire sulla sabbia”.

“Purtroppo – conclude Papa Francesco -, la politica spesso non gode di buona fama, e sappiamo il perché. Non tutti però sono cattivi. Ma non bisogna rassegnarsi a questa visione negativa, bensì reagire dimostrando con i fatti che è possibile, anzi, possono farlo grazie alla virtù della carità, coltivandone l’intrinseca dimensione sociale. E dunque tempo di accrescere il nostro amore sociale, contribuendo tutti, a partire dalla nostra piccolezza. Il bene comune richiede la partecipazione di tutti”.

“Se ognuno ci mette del suo, e se nessuno viene lasciato fuori, – osserva il Pontefice – potremo rigenerare relazioni buone a livello comunitario, nazionale, internazionale e anche in armonia con l’ambiente. Così nei nostri gesti, anche quelli più umili, si renderà visibile qualcosa dell’immagine di Dio che portiamo in noi, perché Dio è Trinità d’Amore. Con il suo aiuto, possiamo guarire il mondo lavorando tutti insieme per il bene comune”.