Coni su legge delega: “Manca autonomia operativa e funzionale” 

Coni su legge delega: Manca autonomia operativa e funzionale

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Pubblicato il: 10/09/2020 16:35

“Nonostante la ripetizione dell’enunciazione nel Testo Unico che riconosce e favorisce l’autonomia dell’ordinamento sportivo nazionale, quale articolazione di quello sportivo internazionale facente capo al Comitato Olimpico Internazionale’, nel concreto le disposizioni contenute nello schema di Testo Unico vanno in una direzione decisamente opposta. Si veda ad esempio la previsione sul Personale e beni strumentali del Coni, la quale ha come scopo l’assicurazione ottimale dello svolgimento delle funzioni istituzionali dell’Ente pubblico Coni, salvo poi attribuire allo stesso Ente una dotazione organica totalmente insufficiente come anche dei beni mobili e immobili”. Inizia così il testo della prima bozza del documento del Coni, che l’Adnkronos ha potuto visionare, sulla riforma dello sport che riprende solo alcuni dei problemi lamentati dalle Federazioni.

Per il Coni tutto l’impianto della riforma è insufficiente: sono troppo pochi i dipendenti e le proprietà che il decreto attribuirebbe al Coni, e soprattutto si chiede il ritorno dello sport di base in mano al Coni. “L’Ente pubblico Coni per curare l’alto livello deve altresì curare lo sport di base, come previsto dall’art. 8 della Carta Europea dello Sport, al fine di ‘identificare i talenti’ e dare il corretto supporto nel percorso di evoluzione come individuo e atleta agli “sportivi e alle sportive che manifestano delle qualità eccezionali”, nonché per promuovere e proteggere il Movimento Olimpico e i relativi programmi educativi e di pratica sportiva (Giochi olimpici giovanili) anche attraverso la consolidata sinergia con le Federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate e gli Enti di promozione sportiva riconosciuti”.

Il Coni ritiene indispensabile la permanenza degli Enti di promozione sportiva, ma anche dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport e della Scuola dello Sport, “quali strumenti necessari per migliorare la prestazione, come previsto dall’art. 7 della Carta Europea dello Sport”, e del Registro delle società e associazioni sportive dilettantistiche”. In questo modo però ci potrebbe prefigurare un sostanziale ritorno all’era precedente alla Riforma dello sport voluta da Giancarlo Giorgetti e Simone Valente.