Rossanda, le Br e “l’album di famiglia”: l’editoriale del 1978 

Rossanda, le Br e l'album di famiglia: l'editoriale del 1978

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Pubblicato il: 20/09/2020 12:44

Il 28 marzo 1978, in pieno sequestro dello statista democristiano Aldo Moro, da parte dei terroristi delle Brigate Rosse, Rossana Rossanda pubblica su “il Manifesto”, in prima pagina, un editoriale intitolato “Il discorso sulla Dc”, con la celebre affermazione sull'”album di famiglia” e le Br. Era un corsivo polemico con le interpretazioni sulla matrice delle Brigate Rosse e con un Pci non più in grado di criticare la Dc, dunque “scoperto” di fronte alla presunta destabilizzazione verso destra del Paese. E che divenne famoso per la citazione dell'”album di famiglia”. Nei giorni successivi piovvero critiche, a cui Rossanda rispose con un articolo più lungo del 2 aprile successivo intitolato esplicitamente “L’album di famiglia”.

Il 28 marzo 1978 Rossanda scrisse: “chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l’album di famiglia: ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria. Il mondo, imparavamo allora, è diviso in due. Da una parte sta l’imperialismo, dall’altra il socialismo. L’imperialismo agisce come centrale unica del capitale monopolistico internazionale. Vecchio o giovane che sia il tizio che maneggia la famosa Ibm (la macchina da scrivere usata dalle Br per i loro comunicati), il suo schema è veterocomunismo puro. Cui innesta una conclusione che invece veterocomunista non è: la guerriglia”.

Pochi giorni dopo, sulle pagine dell'”Unità” comparve un articolo del parlamentare comunista Emanuele Macaluso, che replicava: “io non so quale album conservi Rossana Rossanda: è certo che in esso non c’è la fotografia di Togliatti; né ci sono le immagini di milioni di lavoratori e di comunisti che hanno vissuto le lotte, i travagli e anche le contraddizioni di questi anni. Una tale confusione e distorsione delle nostre posizioni da parte degli anticomunisti di destra e di sinistra è veramente impressionante”.