Piazza (M5S): “Seggi anacronistici, meglio votare via smartphone” 

Piazza (M5S): Seggi anacronistici, meglio votare via smartphone

(Fotogramma)

Pubblicato il: 21/09/2020 13:41

Basta con il voto ‘analogico’, o ora di passare al digitale. E’ questa la proposta lanciata su Facebook da Marco Piazza, vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna e referente di Sharing di Rousseau, mentre in Italia ancora si vota per il referendum sul taglio dei parlamentari, per le regionali e le amministrative.

Andare a votare con una matita copiativa, su un pezzo di carta, in un box di legno, dentro una scatola di cartone, nella stanza di una scuola appositamente stravolta per l’occasione – scrive Piazza – ogni volta mi sembra più fuori dal tempo. Senza contare l’esercito di scrutatori, segretari e presidenti mobilitato. Quest’anno la sensazione è ancora più marcata dopo l’impennata nell’utilizzo delle tecnologie digitali in ogni campo della nostra vita. Chiudere di nuovo le scuole, trasformarle in seggio dopo tutte le precauzioni e le sanificazioni fatte (nella scuola di mio figlio piccolo mi facevano persino mettere i copriscarpe), distribuire 15,1 milioni di mascherine e 315.000 litri di gel igienizzante… Sembra anacronistico solo a me?“.

Così come “comincia a diventare sempre più indigesto”, prosegue Piazza, spendere ogni volta centinaia di milioni di euro, quando “con quella cifra potremmo offrire un lettore di impronte digitali da collegare al pc agli elettori che già non lo avessero integrato nel loro smartphone e mettere in piedi un sistema di voto digitale”. “Risolvendo in un colpo solo – precisa – anche il problema di voto dei fuori sede, dei lavoratori all’estero, delle persone impossibilitate a votare per altri impedimenti anche fisici”.

“Potremmo comunque aprire qualche seggio – propone il pentastellato – a Bologna ne basterebbero circa 6, uno in ogni sede di quartiere, per chi non ha dimestichezza con le tecnologie digitali e avremmo ricompreso tutti e coperto ogni esigenza, assicurando a tutto il sacrosanto e importantissimo diritto al voto, anzi potenziandolo rispetto ad ora”. “Potremmo votare, esercizio praticamente annuale in Italia – aggiunge Piazza – senza stravolgere il Paese e senza spendere cifre assurde assicurando la possibilità davvero a tutti”.