Droga, cresce lo ‘sballo’ made in Europe 

Droga, cresce lo 'sballo' made in Europe

Immagine di repertorio (Fotogramma)

Pubblicato il: 22/09/2020 16:14

La rilocalizzazione della produzione, con l’accorciamento della supply chain, e il ‘chilometro zero’ fanno tendenza anche nel mondo della droga. In Europa, si legge nel rapporto 2020 del’Emcdda, l’osservatorio Ue sulle tossicodipendenze, continua sia la produzione di droghe tradizionali sia di nuove droghe, produzione destinata ai mercati locali e globali, e aumenta il numero di laboratori e siti di produzione individuati dalle autorità.

E’ una tendenza che si spiega in parte con il cambiamento delle tattiche di produzione da parte della criminalità organizzata, ma anche con l’accesso ad attrezzature per la lavorazione e a nuovi precursori chimici più economici. La produzione di droghe illecite si basa oggi su una gamma più diversificata di sostanze chimiche, cui è difficile rispondere in base alle leggi europee e internazionali e che sono difficili da monitorare.

Nel 2018 all’interno dell’Unione europea sono stati sequestrati 3,3 milioni di piante di cannabis, dato che rappresenta un indicatore della produzione di questa droga in loco. Per quanto riguarda l’eroina nel 2018, all’interno dell’Ue sono state sequestrate quasi 16 tonnellate di anidride acetica, precursore chimico dell’eroina; un’ulteriore partita di nove tonnellate è stata bloccata prima che potesse entrare nella catena di approvvigionamento

La scoperta di laboratori che producono eroina a partire dalla morfina in Bulgaria, Repubblica Ceca, Spagna e Paesi Bassi negli ultimi anni, e il parallelo aumento dei sequestri di morfina e oppio, fanno ritenere che oggi “una parte dell’eroina sia prodotta nell’Unione Europea”, afferma l’agenzia.

Per quanto riguarda la cocaina, sono stati osservati anche sequestri di foglie di coca, modesti ma di entità crescente (243 chilogrammi nel 2018), nonché sequestri di piccole quantità di pasta di coca (184 chilogrammi): questo fa supporre che si ricorra a laboratori per la produzione di cocaina a partire da foglie o pasta di coca.

Nel 2018 all’interno dell’Unione europea i quantitativi totali di precursori e sostanze chimiche alternative utilizzate per la produzione di amfetamine sequestrati hanno raggiunto 73 tonnellate, il livello “massimo mai registrato”. I sequestri della sostanza chimica alternativa Apaa sono drasticamente aumentati negli ultimi anni, e nel 2018 sono triplicati rispetto al 2017, superando le 30 tonnellate.

La metamfetamina sequestrata in Europa è prodotta principalmente in Repubblica Ceca e nelle zone di frontiera dei paesi limitrofi a partire da pseudoefedrina estratta da prodotti medicinali.

Nel 2018, poi, all’interno dell’Unione europea è stato segnalato lo smantellamento di 23 laboratori in attività che fabbricavano Mdma, la maggior parte dei quali (20) è stata scoperta nei Paesi Bassi.

La scoperta di due laboratori per la fabbricazione di Mdma in Spagna, e di uno in Svezia, fa supporre che sia in atto una diversificazione dei siti di produzione.

Le quantità sequestrate di Pmk (piperonil metilchetone), precursore chimico dell’Mdma, e di sostanze chimiche non classificate utilizzate per la produzione di Mdma, sono diminuite, passando da 26 tonnellate nel 2017 a meno di 16 tonnellate nel 2018.

Per quanto concerne il mondo delle nuove sostanze psicoattive, nel 2018, all’interno dell’Unione europea sono stati sequestrati in totale 50 chilogrammi di 2-bromo-4-metilpropiofenone, precursore dei catinoni; inoltre, sono stati scoperti tre laboratori che producevano mefedrone (in Spagna, nei Paesi Bassi e in Polonia), il che indica che questa sostanza continua a essere prodotta in Europa.

Nel 2018 più di mezzo chilogrammo di 4-anilino-N- fenetilpiperidina (Anpp) è stato sequestrato in Francia, mentre una partita di tre chilogrammi di N- fenetil-4-piperidone (Npp) è stata bloccata in Belgio. Entrambe le sostanze sono precursori per la produzione di fentanyl e derivati, oppiacei sintetici molto potenti e pericolosi.

Gli oppiacei sintetici negli Usa negli ultimi anni hanno provocato un’ondata di morti per overdose (in media sono 128 al giorno, secondo i Cdc di Atlanta). Dal 2009 in poi, riporta l’Emcdda, sul mercato europeo delle droghe sono stati individuati in totale 57 nuovi oppiacei sintetici, di cui otto segnalati per la prima volta nel 2019.

Contrariamente a quanto avveniva negli ultimi anni, nota l’Emcdda, soltanto due di questi oppiacei erano derivati del fentanyl, l’oppiaceo sintetico più noto, usato nella terapia del dolore per i pazienti oncologici e abusato come stupefacente (è circa 50 volte più potente della morfina e molto più potente dell’eroina ed è quindi molto più difficile da dosare, il che spiega l’elevato numero di morti per overdose che provoca); negli Usa si trova anche il carfentanyl, un altro oppioide che è talmente forte, e pericoloso, da essere usato come anestetico per gli elefanti.

Gli altri sei oppioidi (2-fluoro-viminolo, Ap-237, 2-metil-Ap-237, piperidiltiambutene, furanil Uf-17 e isotonitazene) sono tutti chimicamente differenti dal fentanyl, benché destino preoccupazioni simili in termini di tossicità. Nel 2018, continua l’agenzia, circa mille sequestri di nuovi oppiacei sono stati segnalati al sistema di allerta precoce dell’Ue. Si tratta approssimativamente di 9,3 chilogrammi di materiale, di cui 7,3 sotto forma di polveri. Sono stati inoltre segnalati 5,4 litri di liquidi e 21.500 pasticche e capsule (senza contare il tramadolo, un altro oppioide sintetico).