Smart working, come cambierà dal 16 ottobre 

Smart working, come cambierà dal 16 ottobre

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Pubblicato il: 23/09/2020 22:39

In assenza di proroghe, il 15 ottobre scade lo stato di emergenza e, tra le altre conseguenze, si concluderà anche la modalità in cui viene oggi svolto lo smart working riconosciuto ai dipendenti con figli minori di 14 anni in quarantena.

Il ministero del Lavoro, evidenzia laleggepertutti.it, ha chiarito come dovranno comportarsi dal 16 ottobre i lavoratori che hanno questa situazione da gestire, cioè coloro che devono badare ai figli lasciati a casa da scuola perché positivi al coronavirus o perché sono stati a contatto con qualche persona contagiata.

Va premesso che il decreto dell’8 settembre scorso dà la possibilità ai dipendenti di ricorrere almeno fino al prossimo 31 dicembre al lavoro agile o, nel caso questo non fosse possibile, di chiedere un congedo con il 50% della retribuzione a carico dello Stato. L’importante, precisa la normativa, è che sia soltanto uno dei genitori a richiederlo nel caso in cui entrambi lavorino: se uno di loro è già in smart working o è disoccupato, il congedo non può essere richiesto.

Dal 16 ottobre, però, con la fine dello stato di emergenza, per lavorare da casa si ritorna alla procedura ordinaria. Significa che bisognerà raggiungere un accordo individuale tra il dipendente e l’azienda, anche quando lo smart working si rende necessario per pochi giorni o deve ripetersi nel tempo.

L’intesa va comunicata al ministero del Lavoro caricando il file in pdf sul sito.

Da chiarire ancora un punto cruciale: normativa alla mano, l’accesso allo smart working con modalità ordinaria sarebbe possibile solo se il figlio under 14 viene a contatto (o rimane contagiato) con una persona positiva al Covid in ambito scolastico. Se ne deduce, in mancanza di altre precisazioni, che se è stato con una persona positiva fuori dalla scuola (ad esempio, giocando con gli amici la domenica) il genitore non avrebbe diritto al lavoro agile o al congedo straordinario.