Vaccino covid, 249 candidati nel mondo: a che punto sono?  

Vaccino covid, 249 candidati nel mondo: a che punto sono?

(Afp)

Pubblicato il: 28/09/2020 18:21

Al momento non esistono vaccini commercialmente disponibili contro il Sars-CoV-2, anche se il 25 giugno la Commissione Militare Centrale Cinese ha approvato, soltanto per un anno e per il personale militare, l’utilizzo del vaccino realizzato dalla Cansino Biological. In Russia il candidato vaccino del Gamaleya Institute di Mosca, prima di completare la sperimentazione umana, ha ricevuto l’approvazione dell’ente regolatorio. Ma attualmente, secondo i rilevamenti effettuati dall’Oms, dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine e dal Nih i candidati vaccini sono in totale 249: 19 basati su Dna, 32 su Rna, 52 su vettore virale, 18 su virus attenuato o inattivato, 77 su proteine, 15 su particelle simil-virus, e 36 che utilizzano altre piattaforme o per i quali non si hanno dettagli. Lo precisa in un focus l’Istituto Nazionale Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’. Sono 48, inoltre, i candidati in fase clinica e 9 quelli arrivati alla fase 3 o 2/3 di sperimentazione sull’uomo.

Lo stesso Spallanzani collabora con le società italiane ReiThera e Takis, che stanno lavorando su due diverse piattaforme alla realizzazione di altrettanti vaccini. I primi test sull’uomo del vaccino italiano GRAd-Cov2 prodotto da ReiThera, sostenuto dal ministero della Ricerca con il Cnr e dalla Regione Lazio, sono iniziati nel mese di agosto presso lo Spallanzani ed il Centro Ricerche Cliniche di Verona. Mentre l’Oms ha lanciato un trial randomizzato internazionale dei candidati vaccini, denominato Solidarity, con l’obiettivo di coordinare per i candidati in fase di sviluppo la valutazione di sicurezza ed efficacia, in un’ottica di cooperazione internazionale e di equità di accesso.

Sulla base delle informazioni al momento disponibili e dell’esperienza precedente sui tempi di sviluppo dei vaccini, l’Agenzia europea del farmaco (Ema) stima che potrebbe essere necessario almeno un anno prima che un vaccino contro Covid- 19 sia pronto per essere approvato e sia disponibile in quantità sufficienti per consentirne un utilizzo diffuso. D’altra parte negli Stati Uniti il Governo Federale ha annunciato un progetto, denominato ‘Operation Warp Speed’, finalizzato a ridurre drasticamente i tempi di sviluppo di un nuovo vaccino, in modo da averne a disposizione per tutti i cittadini americani (circa 300 milioni di dosi) entro la fine dell’anno o all’inizio del 2021.

In attesa che si arrivi ad un vaccino specifico, si stanno infine testando vaccini vecchi di decenni, realizzati con virus vivi attenuati, sulla base dell’ipotesi che questi possano influenzare il sistema immunitario al di là della risposta al patogeno specifico per il quale sono stati realizzati, e fornire una protezione ad ampio spettro contro le malattie infettive. Il primo di questi vaccini è il Bcg (Bacillus Calmette–Guérin), che esiste da 100 anni ed è tuttora il vaccino base contro la tubercolosi; sono oltre 20 i centri di ricerca e le università in tutto il mondo che stanno testando proprio questo vaccino come possibilità per ridurre il rischio di contrarre il Covid-19.

In Sud Africa è stato avviato un trial clinico su un campione di 500 operatori sanitari, a metà dei quali verrà somministrato il vaccino Bcg ed all’altra metà un placebo. E in Germania in uno dei test su nuovo candidato vaccino contro la tubercolosi, denominato VPM1002 e basato sul Bcg, si sta verificando la sua potenziale efficacia contro il Sars-CoV-2. Negli Stati Uniti invece un gruppo di ricerca guidato da Robert Gallo, uno degli scopritori del virus Hiv, prevede di verificare l’efficacia contro il coronavirus del vaccino orale Opv contro la poliomielite, messo a punto da Albert Sabin nel 1957.