“Addio ai decreti Salvini, ci siamo” 

Addio ai decreti Salvini, ci siamo

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Pubblicato il: 02/10/2020 21:34

“Siamo serenamente convinti che ormai ci siamo”. Carmelo Miceli, responsabile sicurezza del Pd, è stato tra i protagonisti della lunga trattativa nella maggioranza per superare i decreti Salvini. Anche ieri Vito Crimi sembrava voler rimettere in discussione l’accordo, nei giorni precedenti c’erano state tensioni con una parte dei 5 Stelle sulla protezione umanitaria. Tutto superato? “Il clima si è un po’ rasserenato. Il premier Conte ha annunciato e confermato che il provvedimento, nei termini concordati con il ministro Lamorgese e la maggioranza, sarà in Cdm. Possiamo dire che ci siamo e del resto noi abbiamo creduto fin dall’inizio che con questa maggioranza fosse possibile superare i dl Salvini”, spiega all’Adnkronos.

Cosa cambia con il nuovo decreto immigrazione? “La prima cosa che cambia è che noi riportiamo il tema migrazione a una dimensione reale rispetto a quella tutta mediatica degli sconti con le Ong, in cui l’Italia mostrava la faccia truce al mondo. Riportiamo la questione a una dimensione reale”.

E concretamente, cosa cambia? “Ci sono due profili principali: il primo riguarda il diritto interno e le questioni interne. Noi torniamo al sistema degli Sprar, un sistema che dovrà essere il più capillare possibile, gestito da comuni e regioni, un sistema che eviterà il sovraffollamento dei centri: poche presenza e tanti servizi per l’integrazione delle persone”.

E l’altro aspetto qual è? “L’altro profilo -spiega Miceli- riguarda il ruolo dell’Italia: noi riprendiamo quella autorevolezza segnando un netto distacco dai paesi sovranisti che non c’era con Salvini e che non aiutava l’Italia ad assumere una posizione credibile in Europa. Ora grazie al recupero di autorevolezza del nostro Paese noi possiamo chiedere uno sforzo in più all’Europa, chiederle di non fermarsi a linee guida del diritto di asilo ma ad andare verso quote obbligatorie da distribuire tra tutti i Paesi membri”.

Eppure c’è già stata una frenata rispetto all’apertura della presidente Von der Leyen… “E’ un percorso che si è appena aperto, rispetto al quale chi dice ‘prima gli italiani’ lo dimostri sostenendo la battaglia per le quote obbligatorie. Noi oggi possiamo fare una battaglia in Europa per chiedere a tutti di compartecipare alla gestione del fenomeno immigrazione superando decisamente Dublino e occupandoci tutti insieme della fase dei rimpatri: chi ha diritto resta in Italia per una quota che in grado di sopportare, il resto viene distribuito tra gli altri Paesi europei”.

“Chi invece non ha diritto va rimpatriato e i rimpatri devono essere gestiti a livello europeo, non lasciati solo all’Italia. Noi con questo decreto facciamo in salto di qualità e vediamo se chi dice ‘prima gli italiani’ la farà sul serio sostenendo questa nostra battaglia in Europa”.

E cosa succede con le Ong? “Succede che il rapporto con le Ong si chiarisce: non possono essere viste come criminali a priori però -sottolinea il responsabile Sicurezza dem- tenute al rispetto di alcuni criteri che vengono stabiliti nel nuovo decreto. E con una differenza sostanziale: chi avrà operato nel rispetto della legge, non potrà che essere ringraziato, ma quelle Ong che violano le regole, laddove si nascondono dietro le Ong i trafficanti di essere umani, incorrerranno in sanzioni penali. Chi specula sul fenomeno delle migrazioni dovrà risponderne penalmente. Oggi poi le Ong lanciano un appello per la ripresa di corridoi umanitari: è un tema importante che va affrontato con serietà”.

“Io mi auguro che sul tema migrazioni si smetta di fare politica spicciola. Non è semplice riportare la questione alla sua dimensione reale dopo che Salvini ha imbarbarito di molto il dibattito politico e sono certo che domani da Catania continuerà a farlo. Ma siamo fiduciosi, lavoriamo come formiche e ce la faremo”.