Covid, Bassetti: “Non stiamo come a marzo, no terrorismo” 

Covid, Bassetti: Non stiamo come a marzo, no terrorismo

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Pubblicato il: 05/10/2020 07:41

“Indubbiamente i numeri crescono ed è evidente che nel momento i cui si fanno 120mila tamponi ci si aspetta un numero più elevato di contagiati. La percentuale dei positivi sul numero dei tamponi fatti è cresciuta, ma siamo al 2,5% e siamo stati nel mese di agosto spesso intorno al 2%. Sicuramente è una situazione da tenere sotto controllo ma non bisogna fare panico”. Lo dice Matteo Bassetti, ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Genova e direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova, analizzando gli ultimi dati del contagio di Covid in Italia.

“Non possiamo dire alle persone che la situazione è tornata quella di marzo-aprile. Dobbiamo guardare al numero dei ricoveri in terapia intensiva che ad oggi è intorno ai 300, il punto più basso toccato è stato di 50 ai primi di agosto. Questo vuol dire che in due mesi e mezzo i numeri sono cresciuti di 250 unità, quindi non credo che ci sia da fare terrorismo. C’è da affrontare il problema”, sottolinea Bassetti.

L’infettivologo mette inoltre in risalto la differenza di trattamento tra i pazienti contagiati dal virus e gli altri. “Ci sono pazienti che mi dicono: ‘Vorrei avere il Covid’. Questo perché così hai un letto in ospedale e se necessario un posto in terapia intensiva. Oggi siamo di fronte a malati di serie A, i positivi al Covid, e malati di serie B che sono tutti gli altri. Questo è l’errore che abbiamo commesso e che non dobbiamo fare in questa seconda fase perché fa parte della convivenza con il virus”.