Associazione discoteche Milano: ”Se falliamo comparto in mano al crimine” 

Associazione discoteche Milano: ''Se falliamo comparto in mano al crimine''

Pubblicato il: 06/10/2020 16:30

‘Chiedo al Governo di essere collaborativo. In questo momento possiamo diventare un’opportunità per far fare il download della app immuni a tutti i giovani asintomatici. Noi possiamo diventare un presidio sanitario. Se falliamo tutti si rischia di consegnare un intero comparto alla criminalità organizzata”. Cosi’ all’Adnkronos Roberto Cominardi, gestore dell’Old Fashion e presidente dell’Associazione discoteche di Milano. “La app immuni è stata una mia battaglia personale che porto avanti da tempo -sottolinea- è un’occasione unica per convincere i giovani a scaricare questa applicazione. Abbiamo bisogno di educare i giovani a dei comportamenti più sani e collaborativi. Se tutti i locali notturni stabiliscono un protocollo con il Ministero della Sanità che stabilisce che l’ingresso può avvenire con la presentazione della app immuni avremmo finalmente un tracciamento delle persone considerate più pericolose: gli asintomatici. Se noi ci rimettiamo solo a chiudere tutto loro si aggregheranno comunque, come hanno fatto durante il lockdown, in modo illegale e illecito e nessuno li potrà fermare”.

”Esistono le case private, i capannoni, è un utopia pensare che i giovani resteranno ciascuno a casa propria”. Cominardi afferma che le discoteche milanesi hanno chiuso ”il 23 febbraio, prima che ci fosse l’ordinanza a livello nazionale, e questo per senso di responsabilità. Quando c’è stata data la possibilità di riaprire lo abbiamo fatto seguendo tutte le direttive, ancora oggi i locali che possono operare come bar, ristoranti e pub seguono tutti i paradigmi”.

Quanto alle mascherine: “Nessuno può obbligare i giovani ad indossarle con la forza, neanche un poliziotto, al massimo lo può sanzionare – dice poi Cominardi – Per questo propongo di fare un protocollo che stabilisce, in tutti i locali notturni, l’ingresso con la mascherina, il controllo della temperatura, l’obbligo di dimostrazione di avere la app immuni e la limitazione del ballo al proprio tavolo”. Infine il presidente dell’associazione discoteche di Milano lancia una frecciatina ai ‘colleghi’ ristoratori: ”Alcuni dei nostri ‘cugini’ ristoratori, dopo cena, a un certo punto alzano la musica e naturalmente la gente balla. Noi discoteche abbiamo tutta una serie di norme anti-infortunistiche e di sicurezza che i bar e i ristoranti non hanno. Tra le norme di sicurezza che ci sono nelle discoteche da sempre, anche prima del Covid, c’è il sistema di aerazione che è come quello che c’è nelle sale operatorie e le norme anti-incendio”.

(di Alisa Toaff)