Influenza, “vaccino allargato a tutti per evitare tilt Ssn” 

Influenza, vaccino allargato a tutti per evitare tilt Ssn

Immagine di repertorio (Fotogramma)

Pubblicato il: 07/10/2020 11:44

In Italia l’influenza è tra le prime 10 cause di morte. In questa situazione di emergenza sanitaria” legata alla pandemia di Covid-19, “l’uso allargato del vaccino antinfluenzale è da prevedere per tutti, indipendentemente dalla gratuità nelle singole regioni”. In questo modo sarà possibile “ridurre drasticamente i ricoveri ed evitare di mandare in tilt il Servizio sanitario nazionale”. Parola di Susanna Esposito, presidente di Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive i disordini immunologici), professore ordinario di Pediatria all’università di Parma ed esperta dell’Organizzazione mondiale della sanità nei Maternal, Neonatal, Child and Adolescent Health Research Network Working Groups, panel Oms che hanno l’obiettivo di definire l’approccio ai casi pediatrici gravi di infezione da Sars-CoV-2.

“Ridurre il carico delle patologie influenzali e delle sovrainfezioni batteriche, che possono complicare l’influenza – spiega la specialista – significa soprattutto ridurre l’accesso al Pronto soccorso, le visite in ambulatorio e i ricoveri. Quanto ai ricoveri, sono proprio i lattanti e i bambini di età inferiore ai 2 anni a risultare tra coloro maggiormente a rischio, anche in assenza di patologie di base, motivo per cui alcune Regioni hanno esteso la vaccinazione gratuita anche ai bambini sani di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni. La somministrazione del vaccino influenzale nei bambini, infatti, riduce di oltre il 50% la richiesta di ricovero per complicanze legate all’influenza”. Ma dimezza anche la richiesta di visite mediche fra gli adulti.

“Una riduzione del 90% di visite mediche per influenza nei più piccoli si registra in Gran Bretagna, dove la vaccinazione offerta gratuitamente a tutti i bambini e adolescenti sani ha raggiunto una copertura vaccinale del 58,6% di soggetti tra 4 e 11 anni – evidenzia Esposito – Inoltre, a ridursi del 50% sono anche le visite mediche negli adulti, spesso contagiati dai più piccoli. Oltreoceano, poi, la vaccinazione dell’83% dei bambini canadesi di età inferiore ai 15 anni ha ridotto del 61% l’incidenza di influenza nei soggetti non vaccinati”.

Oltre ai bambini, anche “anziani, donne in gravidanza e malati cronici di qualsiasi età sono le categorie maggiormente a rischio di gravi complicanze influenzali come polmonite virale, polmonite batterica secondaria e peggioramento delle condizioni mediche sottostanti – ricordano da Waidid – Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale, da somministrare a distanza di almeno 4 settimane. Una sola dose di vaccino antinfluenzale, invece, è sufficiente per i soggetti di tutte le età superiori a questa fascia e anche per i bambini più piccoli se già vaccinati in precedenza”.