Digitale, Grossisti riuniti elettrodomestici: bonus penalizzante per comparto 

Digitale, Grossisti riuniti elettrodomestici: bonus penalizzante per comparto

Salvatore Fanni, Presidente Gruppo G.R.E. Grossisti Riuniti Elettrodomestici

Pubblicato il: 14/10/2020 12:08

G.R.E. Grossisti Riuniti Elettrodomestici, presente in Italia con le insegne Trony, MiniTrony e Sinergy, con 364 punti vendita su tutto il territorio nazionale e un fatturato di 1 miliardo e 50 milioni di euro, “prende posizione sul decreto Bonus digitale, che ritiene penalizzante per il comparto e per l’intero paese”. Da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il decreto varato dal ministero dello Sviluppo Economico, che intende favorire l’accesso al digitale per le famiglie con redditi medio bassi, “ha suscitato prese di posizione da parte di tutti i principali attori delle catene di elettronica”.

In sintesi, rilevano in una nota, il provvedimento legislativo prevede, per le famiglie con un reddito Isee non oltre i 20mila euro, un bonus sino a 500 euro per l’utilizzo della banda larga e l’acquisto di Pc o Tablet. Condizione indispensabile, affinché chi ne abbia diritto, possa usufruire del voucher, “è quella di rivolgersi esclusivamente agli operatori telefonici, non solo per l’attivazione dell’abbonamento a internet, ma anche per l’acquisto dei dispositivi“, osservano i Grossisti Riuniti Elettrodomestici.

“Rendere accessibile l’uso delle tecnologie anche a quella parte della popolazione meno abbiente – commenta Salvatore Fanni, Presidente Gruppo G.R.E. Grossisti Riuniti Elettrodomestici – è apprezzabile, tuttavia le scelte fatte dal ministero non vanno nella direzione giusta, in quanto da una parte si dà, dall’altra si toglie. Con ciò voglio dire che limitare l’utilizzo del voucher per l’acquisto dei device solo presso gli operatori telefonici, di fatto non garantisce al consumatore di scegliere liberamente tra le numerose offerte economicamente vantaggiose, che si trovano periodicamente nelle catene di informatica e di elettronica“.

Purtroppo, prosegue Fanni, “abbiamo visto, in occasione della pandemia, come la tecnologia sia uno strumento indispensabile per garantire non solo il lavoro da remoto, ma soprattutto il diritto allo studio e proprio per questo riteniamo che, per poter usufruire al meglio di questo bonus, il nostro settore possa giocare un ruolo fondamentale, così come dimostrato anche durante il lockdown, con i punti di vendita sempre aperti, garantendo a tutti il servizio e l’assistenza post vendita. Non possiamo perciò che mostrare il nostro disappunto, bocciando a pieno titolo il provvedimento così come è strutturato, che non solo in questo modo non favorisce l’utilizzo e la diffusione delle nuove tecnologie, ma affossa in parte anche le catene del comparto. Ci auguriamo pertanto che le scelte del Governo in materia possano essere riviste tenendo conto delle osservazioni che arrivano dal nostro settore”.