**Musica: appello a Foa e Salini da famiglia Caruso e compositori, ‘Rai gestisca celebrazioni’**  

Appello a Foa e Salini da famiglia Caruso: Rai gestisca celebrazioni

Pubblicato il: 28/10/2020 15:18

Appello al presidente e all’ad Rai dalla famiglia Caruso, dal mondo della musica e da componenti del vertice Siae perché sia il Servizio Pubblico a gestire gli anniversari del ‘tenore dei tenori‘.

“Nei prossimi tre anni per la Rai si presenta l’occasione di celebrare Enrico Caruso con una varietà di contributi di valore eccezionale: due anniversari potenzialmente in grado di conferire all’Italia una condizione favorevole in più nelle relazioni internazionali in termini di simpatia e considerazione per il suo artista universalmente più celebre di tutti i tempi”, scrivono in una lettera a Foa e Salini i pronipoti di Enrico Caruso, Federico e Riccardo; il nipote Eric Murray; il presidente dell’Associazione Domenico Scarlatti Enzo Amato; l’avvocato Giorgio Assumma, che è anche direttore della rivista ‘Il diritto d’autore’ della Siae; il giurista Gianpietro Quiricone; Claudio Buja, componente del consiglio di gestione della Siae oltre che presidente dell’Universal Music Publishing Ricordi; i compositori Girolamo De Simone, Sergio Rendine ed Enrico Renna; il produttore Paolo Dossena e il presidente dell’Enrico Caruso Museum of America Aldo Mancusi.

“Ci felicitiamo per l’iniziativa del consigliere di amministrazione della Rai, Riccardo Laganà – è il testo della missiva ai vertici Rai – che ha ricordato che ‘il 2 agosto del 2021 saranno 100 anni dalla morte di Enrico Caruso e il 25 febbraio del 2023 i 150 anni dalla sua nascita. Un arco temporale di due anni e mezzo ideale per marcare la celebrazione della più importante voce della storia della musica, il Tenore dei tenori, un italiano ancora oggi famoso e ascoltato in tutto il mondo’ e ha invitato l’Azienda della quale è amministratore a ‘patrocinare e coordinare tali ricorrenze, non soltanto con l’allestimento di programmi per ricordarne la figura e le interpretazioni, ma proprio in quanto maggiore azienda culturale del Paese, promuovendo le più prestigiose iniziative attraverso un’azione diretta a consentirne l’appropriata visibilità'”. A questo punto sta alla Rai battere un colpo.