Coronavirus, Chiara Muti: “Teatri chiusi? insostenibile e incomprensibile” 

Coronavirus, Chiara Muti: Teatri chiusi? insostenibile e incomprensibile

Pubblicato il: 30/10/2020 17:32

“Bloccare i lavori da un giorno all’altro a teatro è veramente un colpo al cuore, un atto inaspettato. A Firenze stavamo lavorando nel pieno rispetto delle regole. Mascherine, distanziamento, continuamente monitorati, pronti ad adempiere a tutti gli obblighi richiesti per reagire. Non c’è luogo più sicuro del teatro. Non capisco la logica di tutto questo meccanismo”. E’ quanto ha dichiarato Chiara Muti, figlia del grande direttore d’orchestra, parlando all’Adnkronos dall’aeroporto che da Firenze l’ha riportata a Parigi, dove vive con la famiglia, la sua bambina Gilda e il marito, il pianista di fama internazionale David Frey.

Era al Maggio Musicale Fiorentino per le prove di ‘Madama Butterfly’, l’opera di cui firmava la regia, che doveva debuttare il 12 novembre. “Tutto si è bloccato, tutto è saltato – ha aggiunto sconfortata Chiara Muti – L’aeroporto di Firenze era irriconoscibile, si sente il dramma e la desolazione delle persone. Una situazione incomprensibile e insostenibile. Chiudono i cinema, i teatri? Ma in sala non si parla, si tiene diligentemente la mascherina, si sta distanziati l’uno all’altro. Lo ripeto, non c’è luogo più sicuro del teatro, nemmeno la casa”.

“Teatri no, dunque – ha proseguito Chiara Muti – Pranzi si e cene no. Si annullano gli spettacoli e si permettono gli assembramenti o alcuni programmi tv con un pubblico accalcato. Ci sono spettatori di seria A e spettatori di serie B, dunque. E poi il covid cosa è un virus notturno, che la mattina dorme, che esplode solo di notte e si scatena dopo le 20? Mentre invece, la mattina, quando si va a lavorare con gli autobus e le metropolitane piene non accade nulla? La gente è stanca – ha aggiunto la regista – siamo stati molto, molto pazienti. Purtroppo ci sono regole confuse e contraddittorie e forse per questo scoppia la rabbia delle persone”.

“Dopo la prima ondata bisognava rafforzare la sanità, la rete ospedaliera – ha continuato Chiara Muti – Siamo tutti in alto mare, stiamo navigando a vista e non soltanto in Italia, ma anche in Francia, il Paese dove vivo. In estate c’è stata una sorta di ‘tana libera tutti’, forse non si è saputo agire di conseguenza. Ad oggi non si riescono a trovare soluzioni. Troviamole – ha concluso – perchè non si può togliere il lavoro alla gente. Tutto questo è profondamente ingiusto”.