Covid, report Iss: “Situazione molto grave, 11 regioni a rischio elevato”  

Covid, report Iss: Situazione molto grave, 11 regioni a rischio elevato

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Pubblicato il: 30/10/2020 18:06

L’Italia nella morsa di Covid-19 si trova in “una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale, con criticità in numerose regioni/province autonome italiane”. Così viene definita dagli esperti di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, che nell’analisi del monitoraggio settimanale fanno appello alla popolazione affinché “eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie” e si convinca a “rimanere a casa il più possibile.

L’epidemia in Italia è in ulteriore peggioramento – spiegano Iss e ministero – compatibile ancora complessivamente con uno scenario di tipo 3, ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. In alcune regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4, con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo”. Inoltre “si osserva una sempre maggiore difficoltà a reperire dati completi a causa del grave sovraccarico dei servizi territoriali”, e “questo potrebbe portare a sottostimare la velocità di trasmissione in particolare in alcune regioni”.

Sono necessarie misure che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità, nonché l’attuazione delle altre misure già previste nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di trasmissione per il periodo autunno-invernale'”, continuano Iss e ministero. Gli esperti ricordano inoltre che “è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.

Dal report emerge che sono “undici regioni/province autonome da considerare a rischio elevato di una trasmissione non controllata di Sars-CoV-2″, mentre “8 sono classificate a rischio moderato con probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Questa settimana, per la prima volta, una regione/provincia autonoma ha superato la soglia critica di occupazione in aree mediche (40%)”.

Gli esperti esortano a valutare nuove restrizioni a livello locale. “Si invitano nuovamente le Regioni/Province autonome a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione” dell’epidemia di Covid-19 “nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio”. Il ragionamento da fare, spiegano, va fatto guardando “al livello di rischio” e “sulla base delle linee di indirizzo fornite nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’, trasmessa con Circolare del ministero della salute del 12/10/2020 Prot. 32732, in raccordo con il ministero della Salute”.