Coronavirus, Oms: “Caccia all’animale ospite intermedio”  

Coronavirus, Oms: Caccia all'animale ospite intermedio

(Fotogramma)

Pubblicato il: 06/11/2020 16:25

Circa il 70% dei patogeni emergenti e riemergenti proviene dagli animali. E’ il caso di influenza aviaria, Ebola, influenza, lebbra, febbre di Lassa, Mers, rabbia, Sars, vaiolo, tubercolosi, Zika e altre patologie. Lo sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità, ricordando che capire il modo in cui una malattia infettiva attraversa la barriera animale-uomo è un enigma “che può richiedere anni per essere risolto”. Per la Mers, infatti, “è occorso più di un anno dal primo caso nell’uomo per identificare nel dromedario l’ospite intermedio”, rilevano dall’Oms, sottolineando che le indagini sull’orgine di Sars-Cov-2 sono ancora in corso.

“Da quando è stato rilevato il primo gruppo di casi di polmonite atipica a Wuhan, in Cina”, l’Oms ha cercato “prove di come il virus che ha capovolto il mondo abbia fatto il salto dagli animali agli umani“.

Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus “ha sollevato direttamente la questione dell’identificazione delle origini del virus e degli ospiti intermedi con il presidente Xi Jinping durante la sua visita in Cina a gennaio”, ricorda l’Oms. A luglio, esperti dell’Organizzazione si sono recati in Cina per definire il ruolo del team investigativo internazionale.

La squadra è stata formata a settembre per includere scienziati che rappresentano un’ampia gamma di competenze e nazionalità. E gli scienziati stanno attualmente esaminando “studi preliminari, sviluppando protocolli e materiali ad hoc, oltre a pianificare il lavoro nel Paese” asiatico. Il 30 ottobre si è tenuto il primo incontro virtuale del team con le controparti cinesi. “Data la portata e la complessità della pandemia di Covid-19, abbiamo bisogno di una serie completa e ricca di indagini scientifiche svolte in Cina e altrove per trovare l’ospite intermedio e le origini del virus. Questo lavoro rigoroso e meticoloso richiederà la fiducia e la cooperazione di molti operatori locali, nazionali e internazionali per avere successo”, conclude l’Oms.