Casa più grande e fuori città, così cambia il mercato immobiliare 

Casa più grande e fuori città, così cambia il mercato immobiliare

Pubblicato il: 07/11/2020 14:56

Una casa più grande, fuori o nelle aree limitrofe alla città, con un angolo ‘verde’. L’emergenza coronavirus non ha frenato la voglia di mattone degli italiani. Anzi ha fatto nascere nuove esigenze. Nonostante il lockdown e le difficoltà economiche scatenate dalla pandemia di covid-19, la casa, infatti, rimane un pensiero costante per gli italiani. Se il mercato sembra reggere, seppur con difficoltà, il cambiamento più evidente emerge dalla domanda degli italiani. Il covid ci ha convinto a cambiare tipologia di casa in cui vivere. È questo lo scenario che emerge dai dati elaborati dall’Adnkronos sull’andamento del mercato immobiliare nel nostro paese.

Ci sono stati, inevitabilmente, momenti di crisi durante il lockdown. Il portale immobiliare.it segnala a marzo 2020 un crollo drastico del numero di persone che cercavano un immobile, sia con finalità di acquisto che di locazione. Nel primo caso il calo è stato dell’84% seguito da un ulteriore ribasso in aprile del 22%, che ha riportato quindi i volumi delle ricerche ai livelli di inizio 2019. Per le ricerche di immobili in affitto la battuta d’arresto di marzo è stata del 71% e, ad aprile, di un ulteriore 15%, arrivando così a una riduzione del 29% rispetto all’inizio del 2019. “Abbiamo avuto una contrazione delle compravendite immobiliari nei primi sei mesi del 2020: -21,8% rispetto allo stesso periodo del 2019” aggiunge Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Eppure, subito dopo la riapertura, c’è stata una voglia molto forte di acquistare casa, spinta proprio dalla chiusura forzata. Il portale Immobiliare.it indica un ritorno ai volumi pre-covid a partire da maggio. Stesso slancio lo riporta Tecnocasa, sottolineando una volontà degli italiani di cercare casa durante e post lockdown. Il portale Casa.it segnala che oltre il 10% degli intervistati afferma che l’esigenza di cambiare casa è stata scatenata proprio dal lockdown. “Se l’anno probabilmente non si chiuderà con il numero di compravendite che ci si aspettava, è anche vero che ci sono chiari segnali di un ritorno di interesse al mattone da parte degli utenti, compresi quelli che cercano in locazione” ha dichiarato Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it.

Proprio la costrizione a rimanere dentro le mura domestiche ha portato gli italiani a sviluppare nuove esigenze. I dati fanno emergere che in casa la felicità è anche una questione di metri quadri. Indipendentemente dall’interesse a comprare o affittare, le ricerche sul portale Immobiliare.it dimostrano come dopo la quarantena (maggio 2020) il numero di locali diventi un filtro sempre più ricorrente e importante per gli utenti. Risultano infatti in aumento del 5,5% rispetto a gennaio 2020 le ricerche salvate che impostano come determinante il criterio dei locali.

Altro aspetto è lo spostamento della casa dentro o fuori la città. Secondo Immobiliare.it se chi cerca per comprare preferisce le aree limitrofe alla città, chi invece cerca un immobile residenziale in locazione sposta il focus della sua ricerca dalla prima periferia alla città, contando su una maggiore offerta e su prezzi che potrebbero offrire delle occasioni. Una tendenza confermata anche da Tecnocasa, secondo cui sono aumentati gli acquisti della prima casa di chi risiede in una metropoli sia nell’hinterland della metropoli stessa sia in altre province della stessa regione e non.

Uno spostamento, secondo Tecnocasa, in parte dettato anche dalla necessità di acquistare laddove i prezzi sono più contenuti e c’è più disponibilità di metrature più ampie e di soluzioni indipendenti. Secondo Casa.it l’esigenza di una casa più grande è talmente sentita che le persone sarebbero disposte a trasferirsi in zone più periferiche per soddisfarla. Il 62% degli intervistati, infatti, dice che prenderebbe in considerazione, a parità di spesa, di comprare o affittare una casa in una zona più periferica rispetto a quella in cui attualmente vive per una casa più grande.

Un’altra nuova tendenza riguarda il fatto che gli italiani vorrebbero parchi e spazi verdi nelle vicinanze. Al primo posto delle preferenze, secondo Casa.it, ci sono infatti gli spazi verdi (60%), al secondo posto il supermercato (58%), al terzo posto negozi e servizi (51%), al quarto i mezzi pubblici (48%). Anche secondo Immobiliare.it gli italiani ormai non smettono di sognare un angolo verde. Durante il confinamento sono aumentate del 3,7%, rispetto a inizio anno, le ricerche di immobili con giardino. Un trend che la pandemia ha indubbiamente accelerato rispetto all’aumento di preferenze per spazi green che negli altri anni iniziava a notarsi solo tra aprile e maggio. Va sottolineato poi che, secondo Immobiliare.it, le ricerche d’acquisto di immobili con giardino hanno raggiunto il picco più alto mai toccato negli ultimi tre anni.

Infine un ulteriore aspetto sottolineato da Immobiliare.it è stato l’aumento di budget impostato dagli acquirenti, come spiega l’Amministratore delegato di Immobiliare.it Carlo Giordano: “Lo smart working improvvisato nell’open space salotto-cucina, un solo bagno per più coinquilini e la convivenza forzata in pochi metri quadri ha spinto molti, che già avevano un progetto di ricerca casa, a valutare di investire di più nella propria abitazione.

Ecco perché ad aprile 2020, il prezzo medio impostato nelle ricerche risulta salito del 4% rispetto a gennaio dello stesso anno”. Sebbene, finito il confinamento, questo trend non è stato confermato, è evidente come in qualche modo, durante il lockdown, gli italiani abbiano fatto i conti con la propria casa.

Alla luce di queste nuove necessità immobiliari, oggi sono in aumento, rispetto a gennaio 2020, le percentuali di monolocali e bilocali sul mercato, mentre è in calo la percentuale di offerta dei cinque locali. Una tendenza, secondo Tecnocasa, accentuata probabilmente anche dal covid. È probabile, infatti, che chi possiede una casa di ampia metratura decida di non venderla. Allo stesso tempo la domanda crescente di tagli più ampi fa si che l’offerta di queste soluzioni sia assorbita in tempi più veloci.

Anche l’aumento della concentrazione di bilocali sul mercato è sicuramente un effetto legato alla pandemia in quanto è diminuita la domanda per investimento e quindi la tipologia è meno richiesta. Non mancano poi gli investitori che, in passato, avevano acquistato bilocali con finalità turistiche e che ora, trovandosi in difficoltà, decidono di dismettere l’investimento.

Questo effetto è stato particolarmente rilevante in alcune delle grandi città: a Bologna la percentuale di bilocali presenti sul mercato passa da 13,3% a 19,6%, a Milano dal 40,1% al 44,5% e a Firenze dal 15,6% al 19,8%.