Chi è Joe Biden, il 46esimo presidente degli Stati Uniti 

Chi è Joe Biden, il 46esimo presidente degli Stati Uniti

(Afp)

Pubblicato il: 07/11/2020 19:44

Joe Biden, 77 anni, sarà il 46esimo presidente degli Stati Uniti dopo il trionfo nelle elezioni 2020. Senatore di lungo corso, ex vicepresidente, Biden ha superato ogni record di voto popolare con una campagna volta a unire l’America dopo le divisioni provocate da Donald Trump, riconquistando gran parte di quella working class che aveva voltato le spalle al partito democratico. “Da questa casa alla Casa Bianca, con la grazia di Dio”, ha scritto il giorno del voto sul muro della sua casa di Scranton, in Pennsylvania, dove ha trascorso l’infanzia in una modesta famiglia cattolica di origine irlandese.

“Uncle Joe”, come lo chiamano molti sostenitori, è l’anti Trump: politico di lungo corso, moderato, uomo di dialogo, alieno da ogni eccesso e aggressività, religioso senza ostentazione, persona alla mano. Il presidente uscente lo ha soprannominato “sleepy Joe”, l’addormentato, ma Biden ha dimostrato più volte nella sua vita la forza e la resistenza di uomo pacato, ma tenace e determinato, che si rialza di fronte alle disgrazie personali così come di fronte alle sconfitte politiche. Vicepresidente con Barack Obama nel 2008 e nel 2012, vanta il record di essere stato il quinto più giovane senatore della storia americana e di più longevo del Delaware.

Nato il 20 novembre del 1942 in Pennsylvania, stato che oggi gli ha dato la vittoria, Biden è figlio di un venditore di auto usate. La famiglia si trasferì poi nel 1955 a Mayfield, in Delaware. Dopo gli studi alla Syracuse University Law School, diventa avvocato nel 1969. Tre anni prima aveva sposato Neilia Hunter che aveva incontrato durante un viaggio e di cui – racconterà – si era immediatamente innamorato.

Sono gli anni della contestazione, ma Biden non vi partecipa. Dopo aver concluso gli studi si trasferisce a Wilmington, nel Delaware, per iniziare a fare pratica in uno studio legale. Diventa anche membro attivo del partito democratico e presto abbandona l’idea di una carriera da avvocato, preferendo la politica. Eletto nel 1970 al Consiglio della contea di New Castle, nel 1972, a soli 29 anni, tenta la scalata al Senato degli Stati Uniti e vince.

Ma dopo la vittoria, Biden viene segnato da una spaventosa tragedia familiare: la morte in un incidente d’auto dell’amata moglie Neilia e la figlioletta Naomi. Il figlio Beau è gravemente ferito mentre il secondogenito, Hunter, è illeso. Biden è tentato di rinunciare all’incarico, ma alla fine decide di andare avanti. E’ dalla stanza di ospedale di suo figlio che presta giuramento come senatore. Per anni farà il pendolare in treno ogni giorno fra casa sua e Washington per poter crescere i due bambini.

Ad aiutarlo e sostenerlo nei difficili primi anni da senatore e vedovo è la sorella Valerie, tutt’ora una delle sue principali consigliere. L’altra donna che sarà poi sempre a suo fianco è la seconda moglie Jill, sposata nel 1977, con la quale ha una figlia, Ashley. Biden tenta la corsa alle primarie una prima volta nel 1988, poi ci riprova nel 2007, ma si trova davanti a personaggi del calibro di Hillary Clinton e Barack Obama. Lascia la corsa dopo aver ricevuto meno dell’un per cento delle preferenze nel caucus dell’Iowa. Sette mesi più tardi Obama lo sceglierà come candidato vice.

Il 2 novembre 2008 Obama e Biden sconfiggono McCain e Sarah Palin. Quattro anni più tardi la storia si ripete e Obama e il suo vice conquistano un secondo mandato. Molti speravano che Biden si candidasse alla successione del primo presidente afroamericano della storia. Ma il 30 maggio 2015 muore di tumore il figlio Beau, procuratore del Delaware che Joe considerava il suo erede politico. Il colpo è tremendo e Biden rinuncia a tentare la corsa, malgrado il figlio morente lo avesse esortato a provarci.

Dopo quattro anni, Biden è però tornato in pista. Non certo carismatico, ha battuto tutti i candidati alle primarie, condotto una difficile campagna elettorale in piena pandemia, e saputo scegliere bene come vice Hamala Harris. Nei giorni difficili del dopo voto, ha dimostrato ancora una volta fermezza, calma, pazienza e pacatezza. Ne avrà ancora bisogno per unire l’America divisa e risollevarla dopo la pandemia.