Landini: “Importante Conte abbia accettato confronto” 

Landini: Importante Conte abbia accettato confronto

Maurizio Landini (Adnkronos)

Pubblicato il: 13/11/2020 10:17

“E’ un fatto importante che il presidente del Consiglio abbia accettato di confrontarsi”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in vista del faccia a faccia di questa mattina con il Premier Giuseppe alla tre giorni della Cgil ‘Futura: lavoro, ambiente’ innovazione’, durante la trasmissione ‘Radio Anch’io’ su Radio Uno. La tre giorni, che si potrà seguire su Collettiva.it, avrà come obiettivo quello di “lanciare un messaggio di unità, è il momento di lavorare assieme, di affrontare l’emergenza e di affrontare il futuro: i problemi e le fragilità. E’ il momento di mettere al centro il lavoro e progettare insieme il cambiamento”. “Ed è importante coinvolgere le parti sociali“, ha aggiunto Landini.

“Chiederemo al governo – dice Landini – una riforma fiscale e il primo punto è combattere l’evasione fiscale che non si è mai voluta affrontare anche con le possibilità che offre il digitale. E l’altra questione è una riforma che riduca la tassazione sul lavoro dipendente. Il 95% dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati – ha detto – noi abbiamo bisogno di allargare l’imponibile su cui si paga l’Irpef e di ridurre la tassazione sul lavoro dipendente”. Inoltre ha aggiunto Landini, “la nostra Costituzione parla di tassazione progressiva non solo del reddito ma della capacità contributiva complessiva delle persone” su questo ha rimarcato “c’è da fare una battaglia anche in Europa”.

“Oggi c’è una mobilitazione dei lavoratori del pubblico impiego – afferma il leader della Cgil – che saranno davanti a tanti luoghi sanitari per dire che c’è bisogno di più investimenti, del rafforzamento della sanità pubblica, di fare assunzioni, e di rinnovare i contratti. Se abbiamo così tante difficoltà nella sanità pubblica è perché negli ultimi 10 anni sono stati fatti tagli per 37 miliardi di euro. Sono state fatte 30 mila assunzioni ma solo con il turn over se ne sono andati via più di 50 mila e non si è investito sui servizi socio sanitari sul territorio”.

Per Landini si pone anche una riflessione sul sistema sanitario regionalizzato. “Non possiamo avere 21 diverse sistemi sanitari a seconda della regione in cui siamo, – ha affermato – e questo non vuol dire mettere in discussione l’autonomia ma garantire livelli di assistenza minimi uguali per tutti e di lavoro non precario per tutti“.

Non è il momento di dare finanziamenti a pioggia ma di avere in testa che Paese noi vogliamo che venga fuori da questa pandemia – ha aggiunto Landini -. Noi stiamo vivendo una situazione drammatica, – ha aggiunto – ma da un certo punto di vista siamo di fronte al fatto che emergono tutti i limiti che c’erano prima della pandemia e uno dei cambiamenti che serve è proprio quello di progettare insieme, di ricoinvolgere le parti sociali, il mondo del lavoro, le persone”.

Bisogna investire sulla contrattazione collettiva, e lo chiederemo anche al governo per i lavoratori della sanità, della scuola. – ha detto – O.ggi anche i lavoratori dei multiservizi sono in mobilitazione per i rinnovo del contratto da sette anni. Rinnovare i contratti e tutelare il lavoro non è fare un piacere a chi lavora ma è un investimento sul Paese perché è il lavoro che sconfiggerà il virus”.

Quanto alle politiche del governo sul lavoro Landini rimarca che “bisogna fare uno sforzo di più perché bisogna cambiare le cose sbagliate fatte in tanti anni. Rimettere al centro il lavoro vuol dire non solo fare investimenti per creare lavoro ma combattere le diseguaglianze, rafforzare il nostro tessuto produttivo, superare la precarietà. Soprattutto c’è bisogno di una trasformazione”.