Mascherine, ecco come usarle bene 

Mascherine, ecco come usarle bene

(Foto Fotogramma)

Pubblicato il: 15/11/2020 12:05

Di stoffa, lavabili e non lavabili, chirurgiche, con filtro e senza filtro. In circolazione ci sono davvero tanti tipi di mascherine, strumento fondamentale per cercare di limitare i contagi da Covid-19. Ma al di là dell’obbligo di questi dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso e ormai anche all’aperto, è importante ricordarsi le regole da seguire per un uso corretto.

“Oggi l’uso delle mascherine di comunità e, laddove raccomandato, delle mascherine chirurgiche sta mostrando il suo effetto un po’ in tutto il mondo”, ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro rispondendo a una domanda sulle indicazioni relative ai diversi tipi di mascherina e sull’utilità effettiva di quelle ‘del sarto’ cucite con più strati. “Abbiamo forti evidenze che” la mascherina di comunità sia “uno strumento importantissimo – ha evidenziato – tanto più importante quanto più correttamente le usiamo”. Perché “quando vediamo alcune persone che magari hanno la mascherina, ma la tengono sotto il naso, è evidente che quello non è un uso corretto”. Però usata bene, la mascherina “deve essere utilizzata in maniera estensiva e diffusa. Credo sia veramente la prima della triade di comportamenti che dovremo mantenere anche nei prossimi mesi”, ha aggiunto.

LE REGOLE DA SEGUIRE – Prima di indossare la mascherina è importante lavare le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi o eseguire l’igiene delle mani con soluzione alcolica per almeno 20-30 secondi. Indossare la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non toccare la parte interna. Posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento e accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna).

Durante l’uso, se si deve spostare la mascherina, manipolarla sempre utilizzando gli elastici o i legacci: se si tocca la mascherina, si deve ripetere l’igiene delle mani. Non riporla mai in tasca e non poggiarla su mobili o ripiani. Quando si rimuove, manipolare la mascherina utilizzando sempre gli elastici o i legacci; lavare le mani con acqua e sapone o eseguire l’igiene delle mani con una soluzione alcolica. Nel caso di mascherine riutilizzabili procedere alle operazioni di lavaggio a 60 gradi con comune detersivo o secondo le istruzioni del produttore, se disponibili. Talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina; dopo avere maneggiato una mascherina usata, effettuare il lavaggio o l’igiene delle mani.

MASCHERINE, QUALI SCEGLIERE – A rispondere alla domanda è l’ospedale San Raffaele di Milano, che ha stilato un dettagliato elenco di caratteristiche e funzionalità delle diverse mascherine in circolazione

FFP2 – “Le mascherine di tipo Ffp2 hanno un alto potere filtrante in uscita e verso chi le indossa (oltre il 90%), a differenza delle mascherine chirurgiche che arrivano a un massimo del 20% in ingresso. Sono strettamente consigliate per gli operatori sanitari (che spesso utilizzano anche la Ffp3, ancora più protettiva) e, in generale, per chiunque si trovi in una situazione ad alto rischio, che può essere rappresentata, per esempio, da spazi chiusi con poco ricambio d’aria e affollati. Anche le mascherine Ffp2 sono monouso e andrebbero indossate per un massimo di 7-8 ore consecutive”.

CHIRURGICA – “La mascherina chirurgica è quella maggiormente utilizzata. Si trova in farmacia ed è consigliata dalle autorità per svolgere tutte le attività quotidiane, dall’andare a fare la spesa fino al recarsi sul luogo di lavoro. È tuttavia una mascherina usa e getta e può essere indossata per massimo una giornata. Le mascherine chirurgiche sono efficaci nel ridurre il contagio solo se utilizzate in modo corretto da tutti, ossia hanno una funzione ‘comunitaria’. La loro capacità filtrante è soprattutto verso l’esterno: questo significa che le eventuali secrezioni respiratorie vengono bloccate dalla mascherina, evitando la fuoriuscita di droplet e goccioline potenzialmente infette. Utilizzarle in modo improprio può renderle però totalmente inefficaci.

DI STOFFA E LAVABILI CON FILTRO – “Quando si parla di mascherine di stoffa si tratta solitamente di mascherine lavabili – sia autoprodotte, sia commerciali – create con materiali idonei a garantire un certo comfort e, nello stesso tempo, fornire una barriera verso l’esterno. Il consiglio generale è quello di optare per le mascherine di stoffa che prevedono l’inserimento di un filtro certificato e che si possono trovare in farmacia. Esistono, infatti, diverse aziende e startup che hanno iniziato a produrre mascherine con materiali ergonomici e l’impiego di filtri certificati, e che possono quindi – a parità di efficacia e protezione – risultare più confortevoli rispetto alle mascherine chirurgiche classiche.

A differenza di quest’ultima tipologia, le mascherine prodotte con stoffe normali non sono invece soggette a certificazioni. In ogni caso, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono comunque considerate strumenti utili per arginare la circolazione del virus, ma devono essere indossate correttamente e lavate dopo il loro utilizzo a 60° in lavatrice”.